Mentre il mondo riunito alla Cop21 di Parigi si preoccupa dalla minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici per la sopravvivenza del Lago Ciad e delle popolazioni che abitano nella zona, le rive e le isole del lago africano sono sempre più al centro del conflitto che impegna gli eserciti di Nigeria, Camerun, Niger e Ciad (paesi confinanti che si affacciano sul lago) contro i miliziani jihadisti di Boko Haram.

Ieri un triplice attentato ha colpito il mercato dell’isola di Loulou Fou, uccidendo una trentina di persone e ferendone 80. Tre kamikaze si sarebbero fatti esplodere quasi simultaneamente in tre punti del mercato, che si svolge settimanalmente sull’isola.

Lo scorso 9 novembre il governo ciadiano ha decretato lo stato d’emergenza in tutta la zona, oggetto da mesi, da quando cioè Boko Haram ha esteso le sue attività terroristiche dalla Nigeria ai paesi confinanti, di ripetuti raid e attentati: il più grave è avvenuto lo scorso 10 ottobre a Baga Sola, con modalità analoghe: tre kamikaze in azione, anche qui, e 41 vittime.