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L’abusivismo di necessità è un vecchio alibi

Licata La speculazione mafiosa siciliana e meridionale trova grandi alleati su un territorio in cui molte operazioni sono espressioni dell’attuale finanziarizzazione dell’economia e della politica

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 11 agosto 2017

Il caso del sindaco Cambiano a Licata, «rottamato» dal consiglio comunale per il suo piano di abbattimento di case abusive, anche con gravi minacce, purtroppo, non sorprende.

Ed è un sintomo del livello di conflitto in atto tra chi intende ripristinare il diritto a fruire collettivamente del territorio e chi cavalca gli interessi di coloro che intendono negarlo. Assumendo così i connotati di occupazione abusiva di spazi altrimenti destinati. Interessi che ritroviamo in moltissime operazioni che negano le regole ecologiche, culturali e insediative dell’urbanistica, spesso con la copertura di normative create ad hoc, dalle grandi opere ai centri commerciali, dai villaggi turistici agli inceneritori .

Nel consiglio comunale di Licata, così come in molti altri centri siciliani e meridionali, gli interessi espressi dall’uso illegale e criminale del territorio hanno assunto la forma di alleanza tra abusivismo speculativo e mafioso (con buona pace anche dei 5Stelle, nell’Italia del 2017, con quasi 9 milioni di case o appartamenti inutilizzati e 6 milioni e mezzo di case vuote, di cui oltre 600 mila in Sicilia, l’«abusivismo di necessità è scomparso», aldilà di chi lo invoca strumentalmente). È interessante quanto spiega la ricerca «Urbanistica e Legalità», coordinata dall’Università di Firenze. Molti studiosi, non solo tecnici dello spazio, interpretano le relazioni tra distorsioni delle governance territoriali e presenza di speculazione, corruzione e criminalità organizzata. Mafia, camorra e ‘ndrangheta hanno spesso usato le risorse accaparrate con l’edilizia abusiva per investire in altri settori, dalle grandi infrastrutture e opere pubbliche al commercio, ai rifiuti, al turismo. E «l’expertize» sviluppata in questi ambiti ne ha favorito l’espansione attuale dai contesti meridionali alle regioni del centro-nord ed ad altre realtà europee.
Gli interessi abusivi, nella fattispecie siciliani, trovano infatti contraltare nelle piccole e grandi illegalità che contraddistinguono iter e realizzazioni di molti tipi di opere, dal non rispetto dei vincoli paesaggistici, alla negazione delle prescrizioni di valutazione ambientale, dalla obliterazioni di permessi e licenze al non rispetto o all’interpretazione «troppo disinvolta» delle norme, all’aggiramento o negazione di standard tecnici cui i progetti sono obbligati ad adeguarsi.

Nel solo progetto di sottoattraversamento Tav di Firenze, già bloccato per due inchieste della magistratura, i legali dei comitati locali di difesa del territorio hanno rilevato ben 6 tipologie di abuso o illegalità, pari ad una ventina di parametri illegittimi. Ma esiste una casistica infinita di casi di diversi profili di illegalità e abusivismi. Che aprono spesso la strada ai macroabusi, che talora diventano scandali giudiziari e mediatici, e alla criminalità che quasi sempre ne beneficia, spesso intrecciata alla speculazione «pulita».

L’abusivismo speculativo e mafioso siciliano e meridionale, insomma, trova grandi alleati su un territorio in cui molte operazioni sono espressioni dell’attuale finanziarizzazione dell’economia e della politica, con gli altissimi tassi di consumo di suolo e di iperproduzione edilizia – autentici disastri sociali e ambientali – che segnano il nostro paese.

Mentre fingiamo di stracciarci le vesti per l’emergenza ambientale con l’alternarsi di bombe di calore, con siccità e incendi, e bombe d’acqua, con dissesti e alluvioni, che finiscono di disastrare un territorio già stressantissimo, si investono pochi milioni nel programma di messa in sicurezza dai rischi sismico, idrogeologico.

Affrontare seriamente questi problemi, anzi farne occasione per nuove visioni sociali, ambientali e politiche, sarebbe una grande occasione per una sinistra. E persone virtuose ,come il sindaco Cambiano, potrebbero trovare molti alleati.

 

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