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L’ABC di Giggino

Il colonnino infame Mettere i nostri porti nelle grinfie del Dragone Rosso? C’è chi non si fida, i fessi, e c’è chi invece se ne intende ed è entusiasta. Vedi quei camorristi che […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 marzo 2019

Mettere i nostri porti nelle grinfie del Dragone Rosso? C’è chi non si fida, i fessi, e c’è chi invece se ne intende ed è entusiasta. Vedi quei camorristi che per anni hanno lavorato in partnership con le Triadi e si sono trovati benissimo. I cinesi sono sempre sorridenti, garbati e puntuali nei pagamenti, dichiara un boss-imprenditore che intende restare anonimo fino alle prossime europee. C’è chi li schifa perché mangiano cani e serpenti, aggiunge un suo contabile-killer appena assolto in cassazione, sempre meglio di come fanno la pizza a Roma o a Milano.
E già, anni di ottimi affari con migliaia di container della Cosco pieni di giocattoli, utensili e accessori scaricati nelle nostre strade, nelle nostre case e nelle stanzette dei nostri bambini. Container che poi tornavano in Cina zeppi di rifiuti tossici e plastiche non riciclabili contenenti cromo esavalente, mercurio, arsenico… che dopo una veloce lavorazione in loco diventavano giocattoli, utensili e accessori, rimessi negli stessi container e riscaricati nelle nostre strade, nelle nostre case e nelle stanzette dei nostri bambini. Non storcete il naso, pure così abbiamo ancora milioni di tonnellate di monnezza in mezzo alla strada, figuratevi se non ne rifilavamo un po’ ai cinesi.
Ma vuoi per le denunce di Lega Ambiente, vuoi per le indagini delle Procure vuoi per volere del signor Ping, ora la pacchia è finita e ironia della sorte, sapete qual’è l’unico porto che mo’ resta fuori dalla Nuova Via della Seta? proprio Napoli… e come biasimarli? Già, altro che rischio-Cina, ora a temere il rischio-Napoli sono i cinesi. Perché a differenza di Trieste o di Genova, ‘cca nisciun’ è fesso. E se puoi infinocchiare Conte, Tria e (a rimboccarsi le maniche) perfino Toninelli, uno come Giggino ma quando lo fai fesso? Pensate: già tiene pronti, Giggino, non solo piano A e piano B, ma pure piano C!
I cinesi non assumono italiani e mettono a lavorare solo ingegneri, geometri, operai e guardiani con gli occhi a mandorla? tiritì-ttittì scatta il piano A: reddito di cittadinanza! E quando finiscono i soldi? direte voi. Allora il piano B che ci sta a fare? raddoppiamo il debito pubblico e passa la paura! Ma tra poco Draghi fa fagotto e addio Quantitative Easing… e qui scatta il piano C: molliamo l’euro e, come dicono a Pomigliano D’Arco, adottiamo a Giuànn’, (non un bambino che si chiama Giovanni ma Yuan, ma la valuta cinese. N.d.t )… e a mantenerci spaparanzati sopra a un divano senza fare una mazza ci penserà il signor Ping. Per tanti anni ai cinesi gli abbiamo rifilato i nostri rifiuti tossici, si è vantato Giggino a una rimpatriata tra vecchi steward del San Paolo, perché ora non dovremmo rifilargli pure i nostri titoli-spazzatura?

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