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L’abbattimento degli alberi a Torino

verità nascoste

Verità nascoste L rubrica settimanale a cura di Sarantis Thanopulos

Pubblicato circa un anno faEdizione del 2 settembre 2023

Il comune di Torino, guidato attualmente dal centrosinistra, ha deciso di portare a termine un progetto della giunta Appendino: abbattere gli aceri di Viale Belgio considerati “alloctoni”, per sostituirli, il che richiederà diversi anni, con altri alberi più piccoli e “autoctoni”. Gli alberi da abbattere non sono nella loro stragrande maggioranza malati, né a rischio di caduta. Sono ben acclimati a Torino e armonizzati con l’ambiente cittadino. Danno un’importante, documentato contributo alla salute degli abitanti, proteggono l’equilibrio idrogeologico della zona, hanno un impatto estetico e psicologico buono sui residenti e sui passanti (le città sono luogo di spostamenti e di frequentazione conviviale del loro intero territorio).

Perché si vuole eliminarli? Per varie ragioni che nel loro insieme prefigurano un futuro poco rassicurante.
La necessità di rinverdire gli spazi urbani e extraurbani e di fermare, nel contempo, la loro desertificazione, sta diventando un’aspirazione “romantica” riservata agli “ingenui” (classificati nel registro dell’amministrazione politica come attaccabrighe disadattati): gli incapaci di reggere il passo del brillante avvenire senza sogni e senza sentimenti e desideri che l’acclamato progresso tecnologico della civiltà sta costruendo per noi.

La manutenzione del verde nelle città costa. In gran parte delle città italiane gli spazi verdi versano in stato di abbandono. A causa dell’incuria e della mancanza di interventi preventivi gli alberi non sono gestiti nel loro processo di crescita giorno per giorno, spesso si ammalano e vengono abbattuti, mai, o molto lentamente, sostituiti. Non diversamente accade nella gestione del patrimonio forestale del nostro paese. Le politiche preventive sono in agonia e quando incendi e alluvioni devastano il territorio la re-forestazione stagna per decenni. Il verde non è considerato un bene di necessità, ma un bene di lusso. Silenziosamente, colpevolmente le spending review lo stanno esiliando dalla nostra vita.

Gli esperti amministrativi che se ne occupano sono lontani dalla relazione di cura che dovrebbero averne, svolgono il loro mestiere senza passione e senza grande preoccupazione per il bene comune. La distrazione, l’indifferenza e il pensiero burocratico che si impadroniscono del loro operato non derivano da scelte personali, né da una chiara incompetenza. Sono piuttosto il frutto di una spersonalizzazione generale del lavoro nella pubblica amministrazione, sempre più dominata dalla mentalità anonima che governa gli apparati di controllo statali. La maledizione del lavoro on-line (nelle sue varie forme) non solo rende sempre più staccata dalla realtà e inefficiente l’amministrazione degli interessi comuni, converte anche chi vi lavora in una monade isolata, incapace, a dispetto delle sue reali qualità, di costruire un’esperienza condivisa in termini di sentimenti e di pensieri con i suoi concittadini. Come si può prendere cura di una città a prescindere dalla convivialità che la dovrebbe animare e renderla viva?

L’astrazione dalla vita si insinua nella concezione dell’assetto urbanistico delle città sotto forma di grandi spazi disadorni, dove il minimalismo dell’espressione si sposa con il massimalismo della grandiosità. Ha fatto strada nell’immaginazione dei luoghi urbani un’estetizzazione sospetta della metafisica di De Chirico che li svuota di emozione e di significato.

Infine, l’idea di sostituire alberi “alloctoni” con alberi “autoctoni” riflette, seppure non in modo consapevole e intenzionale, una deriva identitaria foriera di alienazione: un senso di appartenenza avulso dallo scambio con l’alterità, povero di contenuti e indifferente alla vita, perché estraneo alla contaminazione con altri idiomi e prospettive. Il vivere, invece, è fatto di “innesti” continui, altrimenti si arena.
La giunta Russo affronta un problema squisitamente politico e non tecnico. Di ciò dovrebbe tener conto.

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