La vocazione globale dell’industria criminale
Un murales messicano – Reuters
Cultura

La vocazione globale dell’industria criminale

Intervista La guerra sporca ai narcos vista dallo scrittore e giornalista messicano Diego Enrique Osorno. Dal traffico di cocaina a Wall Street. La trasformazione della criminalità organizzata in un paese ostaggio dei narcotrafficanti e di ricchi uomini d'affari
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 2 gennaio 2014
Descrive il suo lavoro sul mondo del narcotraffico messicano come «giornalismo infrarealista» che, sulla scia di quanto fatto in passato dal scrittore cileno Roberto Bolaño, mescola realtà e immaginazione, gusto narrativo e tecnica d’inchiesta. «Non basta vedere le cose con i propri occhi per poterle raccontare, se ciò a cui assisti è terrore allo stato puro: corpi fatti a pezzi, gente torturata, migliaia di morti – spiega al manifesto , prima di aggiungere – Bisogna metabolizzare il tutto e scavare oltre la superficie grazie alla cultura, alla poesia, all’immaginazione, a ogni altra risorsa di cui si dispone. Proprio Bolaño, che...
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