La vittoria in Puglia rilancia l’alleanza. Il Pd spinge, Conte frena
Elezioni Schlein: quando si è uniti l’alternativa alle destre c’è. Il leader 5S festeggia a Foggia con la neosindaca Episcopo: Meloni e Salvini si possono battere, ma serve un campo giusto. Calenda: alle politiche questa coalizione non funziona
Elezioni Schlein: quando si è uniti l’alternativa alle destre c’è. Il leader 5S festeggia a Foggia con la neosindaca Episcopo: Meloni e Salvini si possono battere, ma serve un campo giusto. Calenda: alle politiche questa coalizione non funziona
La vittoria al primo turno di Maria Aida Episcopo a Foggia rilancia la prospettiva di una coalizione di centrosinistra. Nella città pugliese infatti lo schieramento vincente andava dal M5S fino a ad Azione e Italia Viva, passando per dem e rossoverdi (alla fine il Pd è il primo partito col 13,6%, seguito dai 5s al 12,3%).
«È la dimostrazione che quando si è uniti l’alternativa a queste destre c’è. Quando si lavora per la comunità e si sceglie una candidatura credibile, si può tornare a vincere», mette a verbale Elly Schlein, che ha deciso di sostenere con forza Episcopo, pur se indicata dal M5S. Il capogruppo Pd in Senato Francesco Boccia, tra i registi dell’operazione Foggia, aggiunge: «A Foggia siamo stati un perno per mettere attorno al tavolo tutti. Uniti nell’alternativa alla destra si vince, ma ne eravamo convinti anche nelle scorse settimane. Bisogna raccordare le opposizioni in Parlamento su temi che riguardano la vita delle persone, poi se sono rose fioriranno». Boccia cita il coordinamento tra le forze di opposizione su salario minimo, decreto sud e sanità: «È la prova che il coordinamento delle forze progressiste è una prospettiva politica».
Giuseppe Conte vola a Foggia per una conferenza stampa con la neosindaca: «Da qui spira un vento che dimostra che la destra si può battere», spiega. «La si può battere su un tema centrale, quello della mafia e della sicurezza, su cui i loro maggiori esponenti neppure hanno messo la faccia». Il leader M5S ribadisce tutti i suoi dubbi sull’idea generica di uno schieramento anti-destre. «Per me e il M5s esiste un campo giusto o no. In questo caso le premesse di un campo giusto c’erano, le abbiamo verificate: il presupposto di questo progetto è stato innanzitutto temi e programmi condivisi, e secondo che le forze politiche e civiche che partecipano siano interlocutori affidabili».
A Calenda il compito di ridimensionare gli entusiasmi dei potenziali alleati. «Alle politiche il campo largo non si può immaginare, non è la soluzione, non credo che M5s e Pd potrebbero stare insieme a guidare il Paese, hanno idee diverse, a partire dalla politica internazionale». E Foggia? «Lì c’era una situazione molto particolare, un comune sciolto per legami con la criminalità organizzata. Abbiamo fatto scelte di natura eccezionale».
Conte s Schlein ieri si sono sentiti: un timido disgelo dopo settimane di tensione, soprattutto sul tema dell’immigrazione, dopo che il leader 5s aveva accusato i dem di volere un «accoglienza indiscriminata». Ora sul tavolo ci sono le possibili alleanze alle regionali 2024 in Piemonte, Sardegna, Umbria e Basilicata. E in tante città al voto, da Firenze a Bari, Cagliari, Perugia, Lecce, Pescara, Modena, Ferrara e Bergamo. Le alleanze contro le destre sono tutte da costruire. E da Foggia arriva certamente un incoraggiamento.
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