Negli umili oggetti del passato si nascondono spesso le tracce di una grandiosa esistenza. Così un peso di pietra nel quale erano incise alcune lettere ha permesso di risalire al proprietario di una ricca dimora di età imperiale ad Aquileia: Tito Macro. Da lui, secondo un uso adottato negli scavi di Pompei, prende il nome la domus che un innovativo progetto della Fondazione Aquileia, presieduta dall’ambasciatore Antonio Zanardi Landi, ha riportato alle volumetrie originarie. IL PIANO di valorizzazione e ricostruzione, finanziato con un importo di sei milioni di euro comprensivo delle risorse erogate dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e del contributo...