Politica

La vigilanza Rai blocca Berlusconi, Grillo e Renzi in prima serata

Par condicio Secondo la commissione presieduta dal grillino Fico si violerebbero le norme sulle presenze dei politici in tv

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 9 maggio 2014

Non deve essere considerato un «parere preventivo», ma di fatto la commissione parlamentare di vigilanza Rai boccia le tre prime serate che la tv pubblica aveva messo in cantiere per il 14, 15 e 16 maggio: tre puntate speciali di Porta a Porta con ospiti, uno per serata, Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e, a chiudere, Matteo Renzi, intervistati da Bruno Vespa e Mario Orfeo. Secondo l’ufficio di presidenza della commissione guidata dal 5 Stelle Roberto Fico, la lettera ricevuta da viale Mazzini che illustrava il progetto di interviste ai tre leader per la campagna elettorale «è irricevibile».

Nella risposta ai vertici Rai, si allega il parere di Fico: «La commissione non può esprimersi dando pareri preventivi alla Rai né suggerendone i palinsesti», scrive appunto il presidente della commissione. Ma anche su Facebook ribadisce che l’ipotesi di dare le prime serate ai leader di Pd, Forza Italia e 5 Stelle, relegando in seconda serata gli esponenti dei partiti più piccoli, violerebbe «i principi della par condicio dato che bisogna assicurare a tutte le forze politiche parità di trattamento». Avendo la Rai chiesto il via libera delle commissione, si tratta insomma di uno stop. E in questo modo Fico si mette a riparo da eventuali polemiche, visto che da giorni si dice che Grillo stava puntando alla prima serata chez Vespa. Ma la commissione di vigilanza non ha dato semaforo verde nemmeno a una serata il 23 maggio, con gli stessi tre leader protagonisti dell’ultimo appello al voto, eventualmente mezz’ora ciascuno. Contro la proposta di offrire un palcoscenico privilegiato ai «big» avevano protestato i «piccoli». Per Nicola Fratoianni di Sel si sarebbe trattato di «un ulteriore regalo» ai tre, e oltretutto per la Rai la Lista Tsipras in particolare è un oggetto misterioso. E l’altro giorno l’Autorità per le comunicazioni ha chiesto a tutte le tv di assicurare una presenza adeguata anche alle forze minori (la lista Green Italia – Verdi europei annuncia una diffida ai vertici di viale Mazzini per l’esclusione dai talk show).

«Non si può violare la par condicio ad personam», commenta ora soddisfatto Bruno Molea di Scelta civica. Mentre Vinicio Peluffo, Pd, tiene a precisare che la vigilanza ha «ribadito che l’azienda è libera, nella sua piena autonomia, di stabilire i palinsesti delle trasmissioni relative alla campagna elettorale. Ma nello stesso tempo abbiamo sottolineato che tale autonomia si può e si deve esercitare nel rispetto delle norme». Vespa punta comunque a portare Grillo nel suo salotto, anche in seconda serata. La trattativa sarebbe ancora in corso.

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