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La Ue: valuteremo il rinvio sul pareggio di bilancio

La Ue: valuteremo il rinvio sul pareggio di bilancioPier Carlo Padoan

Pareggio di bilancio Arriva la lettera di Padoan che chiede di rimandare al 2016

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 17 aprile 2014

È scontro alla Camera sulla lettera che il ministro Pier Carlo Padoan ha detto di aver inviato alla Commissione Ue: missiva annunciata dal titolare dell’Economia due giorni fa, in audizione, che ieri mattina un portavoce di Bruxelles ha detto di «non aver ricevuto», e che finalmente ieri in serata è stata diffusa dal governo.

Il conflitto si è registrato tra la presidente della Camera Laura Boldrini e il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, durante la capigruppo che avrebbe fissato il calendario dell’esame del Def a Montecitorio.
Ma vediamo intanto cosa dice la lettera, poi spiegheremo come è avvenuto lo scontro. Il ministro dell’Economia, in una nota, spiega di aver comunicato alla Commissione che il Programma di Stabilità incluso nel Def 2014 «contempla uno scostamento dall’obiettivo di medio periodo della finanza pubblica». E che il Vice-presidente Siim Kallas, che svolge le funzioni di Commissario agli affari economici e monetari, ha già risposto alla comunicazione del ministro Padoan. Entrambe le comunicazioni, prosegue la nota, sono state trasmesse ieri sera dal ministro Pier Carlo Padoan ai presidenti delle commissioni Bilancio delle Camere e per conoscenza ai presidenti delle stesse.

In pratica, il governo ha chiesto uno scostamento dagli obiettivi del Patto Ue, per rinviare il pareggio strutturale di bilancio di un anno, dal 2015 al 2016.
La Commissione in effetti ieri sera ha risposto, che valuterà la richiesta: «La Commissione prende atto della deviazione temporanea annunciata e il rinvio fino al 2016 del raggiungimento dell’obiettivo a medio termine – dichiara Siim Kallas – La Commissione valuterà il percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine».

E ora andiamo alla baruffa: alla capigruppo (che poi ha fissato alle 10,30 di oggi l’inizio dell’esame del Def alla Camera, e le dichiarazioni di voto dalle 14 in diretta tv), Brunetta ha chiesto che prima di calendarizzare il Def e analizzarlo, il governo avrebbe dovuto rendere nota la lettera: «Non possiamo approvare il Def senza prima averla letta – aveva detto, prima delle comunicazioni di Padoan – Se il governo italiano comunica di voler rinviare il pareggio di bilancio è un problema per il Paese. Tra l’altro, venerdì il governo Renzi approverà il decreto sugli 80 euro. Senza aver chiarito i saldi precedenti. Per molto meno cadde un governo nell’agosto 2011».

Boldrini ha dunque spiegato a Brunetta di aver «trasmesso la richiesta al governo che ne ha preso atto. E quindi di aver esercitato il suo ruolo con terzietà». Ma le contestazioni del deputato di Forza Italia sono state molto pesanti, affermando che «qui qualcuno mente, visto che la Commissione Ue afferma di non aver ricevuto nessuna lettera». La presidente della Camera ha dunque lasciato la capigruppo spiegando che Brunetta è stato «irrispettoso» del suo ruolo e degli altri colleghi. Il Pd Roberto Speranza ha difeso Boldrini: «Il nervosismo di Brunetta è dovuto ai sondaggi su Forza Italia. Boldrini è stata super partes».

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