Kyona ha tredici anni, ama disegnare e non si separa mai dal taccuino che le ha regalato suo padre. Sulle pagine i tratti a matita del suo villaggio, dei genitori e dei fratelli, di quando «non avevamo niente, ma avevo una casa, una famiglia ed ero felice». Sfoglia quelle pagine ora che il villaggio non esiste più, la gente è scappata, molti sono morti, e da quei disegni prende il via il racconto di una storia dura fatta di fughe e migrazione, violenze e stenti. Tutto si anima di colori, uno stile pittorico, a volte sfumato come un acquerello, che...