Uscito (momentaneamente) di scena un Matteo, ne spunta un altro: non meno agguerrito di Salvini, forse di più. La lettera di Renzi al Corriere della Sera di ieri è suonata all’orecchio dell’intera maggioranza come un segnale più allarmante di come non si potrebbe. Se l’ex premier, sprezzante, derubrica il taglio del cuneo fiscale a «pannicelli caldi», se si arroga il merito di aver impedito da solo l’aumento dell’Iva, se boccia l’intera impostazione economica del governo, proponendo invece una politica centrata sullo «spendere meno in beni e servizi, rimodulare il debito e tagliare le tasse», è segno che la guerra nella...