Un limbo giuridico senza evidente via d’uscita. Così appariva ieri la situazione di Edward Snowden, il trentenne nordamericano, ex consulente della Cia, che ha rivelato il gigantesco piano di intercettazioni illegali messo in campo dagli Usa su scala internazionale. Quella che è ormai per tutti «la talpa del Datagate» è ancora nell’aeroporto moscovita di Sheremetievo, dov’è approdato da Hong Kong il fine settimana scorso: non può comprare il biglietto per altra destinazione perché non ha passaporto e il suo visto di transito sta per scadere. I suoi documenti sono diventati incandescenti il 14 giugno, dopo la condanna emessa dai giudici...