Cultura

La svendita di Yahoo. In arrivo nuovi soci

Internet Continua la crisi dell'impresa americana. Indiscrezioni sull'entrata di Verizon, Comcast e At&t e sulla cessione della quota azionaria di Alibaba

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 23 febbraio 2016

yahoo

Come ogni crisi aziendale che si rispetti, vengono prima cacciati i dipendenti, poi si cercano nuovi investitori, sperando di attrarre l’attenzione di imprese che operano in settori «contigui». È quanto sta accadendo a Yahoo. Agli inizi di Febbraio ha infatti annunciato la «messo in libertà» di 1700 dipendenti, cioè coloro che costituiscono il vero «valore aggiunto», visto che i licenziati sono knowledge workers molto qualificati, cioè quelli della divisione «ricerca e sviluppo» e dello sviluppo software. Nel fine settimana hanno cominciato a circolare voci che gli azionisti hanno chiesto una ristrutturazione del management e della struttura proprietaria di Yahoo. Tradotto significa: che la poltrona della potente amministratore delegato Marissa Mayer è in discussione. Per quanto riguarda la ristrutturazione della proprietà questo significa l’ingresso di nuovi soci e forse la vendita del pacchetto azionario di Alibaba (la società cinese di commercio elettronico più grande, per volume di affari, del mondo) per fare cassa: una prospettiva già ipotizzata nel dicembre scorso, ma poi accantonata. Se così sarà, nelle casse di Yahho entreranno molti miliardi di dollari. Le voci più ricorrenti indicano in Verizon, Comcast, At&t come i possibili candidati per portare nuovi capitali.

Si tratta di tre imprese che poco hanno a che fare con i motori di ricerca e i servizi personalizzati per quanto riguarda i contenuti, cioè i mercati dove opera Yahoo.

Verizon è figlia dello smembramento di At&t agli inizi degli anni Ottanta da parte dell’autority antimonopolio statunitense. Nelle sue radici c’è infatti una delle Bell regionali nate proprio dallo smantellamento del monopolio At&t. È uno dei più grandi fornitori di banda larga e di telefonia mobile negli Stati Uniti; At&t è un marchio storico delle telecomunicazioni americane; Comcast è un operatore via cavo negli Stati Uniti, che dopo aver acquisito Nbc universal è diventata un colosso multimediale, dato che oltre l’accesso a internet, la telefonia mobile produce anche film e prodotti televisivi.
Dunque tre imprese con fatturati multimiliardari che hanno il cuore degli affari che non coincide con quello di Yahoo. Ma gli azionisti di Yahoo hanno chiesto anche di sondare il terreno delle imprese finanziarie. A definire progetti di investimento tre colossi della consulenza organizzativa, nonché «cacciatori di capitale finanziario»: Goldman Sachs, Jp Morgan e Pjt Partners inc.

Difficile capire, allo stato attuale, come reagirà la borsa, che ha visto crollare, nei mesi scorsi, le azioni Yahoo ai minimi storici. Le notizie del probabile arrivo di nuovi soci hanno fatto visto un timido aumento del valore del titolo, che si è attestato a poco più di trenta dollari. E difficile da capire è l’obiettivo finale, oltre il salvataggio di Yahoo. Quel che è certo è che il declino della società indicata non più di dieci anni fa come uno dei padroni della Rete non si ferma. Le voci di trovare nuovi soci appaiono come una scelta disperata, che apre le porte alla svendita di Yahoo.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento