Secolo di fuoco, di sangue, di rivoluzioni e di controrivoluzioni, il Novecento. Ne è convinto, al pari di molti altri etnografi del potere costituito e di quello invocato nelle rivolte, Maurizio Lazzarato, filosofo e ricercatore militante italiano naturalizzato francese per motivi di carcere superiore e divenuto uno dei più rigorosi critici del ruolo esercitato dal debito nel formare la figura chiave del capitalismo contemporaneo che è l’«uomo indebitato». Attorno all’eredità del Novecento ha scritto ora un libro (Il capitalismo odia tutti, DeriveApprodi, pp. 141, euro 15). L’idea di fondo è come ripensare la Rivoluzione dopo la sua sconfitta in Europa,...