«La strategia della tensione», nemesi oscura dell’antieroe
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«La strategia della tensione», nemesi oscura dell’antieroe

Immaginari La graphic novel sul personaggio ambientata nella Bologna del 1977
Pubblicato 6 giorni faEdizione del 22 ottobre 2024

Creatura mutante per eccellenza, Joker. Perfetto per le derive crime (non troppo) fantastiche destinate a colorare la trilogia del Pipistrello inaugurata da Matt Reeves nel 2022 con il suo The Batman. Ma perfetto anche per il musicarello sui generis di Todd Phillips nelle sale in queste settimane con un sorriso nonostante i giudizi non troppo lusinghieri della critica. E sui fumetti? Bé, lì da sempre «vale tutto». È agli atti che la consacrazione definitiva del personaggio risalga alla metà degli Anni ’80, con le due avventure «definitive» dedicate al Principe pagliaccio del crimine da Frank Miller, Alan Moore e Brian Bolland. Ma pur creando le premesse per la rinnovata popolarità del villain concepito nel 1940 da Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson, sia Il ritorno del Cavaliere Oscuro sia The Killing Joke poggiavano su un precedente importante, la prima miniserie mai dedicata a un cattivo di Batman lanciata nel 1975 dall’ex cronista e sceneggiatore Dennis O’ Neill insieme con gli artisti Irv Novick e Dick Giordano.

È UN BELLO scherzo del destino, quindi, che proprio ora arrivi tra gli scaffali un’avventura del personaggio con un setting Anni ’70, Joker – La strategia della tensione. E qui fin dal titolo si va al di là dei semplici corsi e ricorsi storici: perché il bello della storia protagonista della edizione da collezionisti appena pubblicata da Panini Comics sta nell’idea di paracadutare la nemesi del Cavaliere Oscuro proprio nella Bologna del 1977. Spiega nell’intervista a corredo del volume l’autore dei testi, lo scrittore, sceneggiatore e regista Enrico Brizzi: «Sono nato e cresciuto a Bologna… è stato quasi fatale mettere le mani nella stagione più vitale e controversa della storia giovanile cittadina, con la contrapposizione frontale tra studenti che volevano “l’immaginazione al potere» e le frange più conservatrici dello Stato, tutte protese ad alimentare la «strategia della tensione» che dà il titolo alla storia». Come già successo al cinema con Phillips, anche sulla carta stampata la Dc Comics è sempre prontissima ad accogliere provocazioni estreme, vedi etichette come la storica Vertigo di fine Anni ’80 o la nuova DC-Black Label. Così, il concept elaborato dallo scrittore classe 1974 è diventato uno dei gioielli del progetto antologico intitolato Joker-Il Mondo, una raccolta di avventure brevi firmate da autori di diversi Paesi che segue l’analogo volume pubblicato su Batman nel 2021.

Il disegnatore Paolo Bacilieri illustra nel volume i testi scritti da Enrico Brizzi

A dar corpo alle visioni di Brizzi, Paolo Bacilieri, un raffinato autore unico che però come disegnatore non disdegna di misurarsi con il mainstream, come dimostrano le sue collaborazioni su testate come le bonelliane Napoleone, Jan Dix e Dylan Dog. Qui, più che in altri casi. Perché per Bacilieri, Joker è «Un personaggio in evoluzione, figlio dei nostri anni… in primo luogo una persona che non accetta le narrazioni dominanti e prova a sovvertirle».
Pronti, via, e la macchina del tempo del fumetto riporta indietro l’orologio alla stagione del Movimento studentesco, con un Joker vagamente Anthony Hopkins a insegnare «Teoria e tecniche del teatro» al Dams. «Nelle storie non dovete cercare una morale e nemmeno un messaggio. Il messaggio lasciamolo ai postini e ai piccioni viaggiatori!». Anche per il Joker reinterpretato dalla strana coppia Brizzi/Bacilieri realtà e fantasia tendono a confondersi, prendendo la forma di una ucronia dettagliatissima e straniante. Così, ai volti di buoni e cattivi si sovrappongono quelli ipercaratterizzati da tanto fumetto e cinema italiano: dalla parte dei cattivi, Unknow Lo Sconosciuto di Magnus, e a dargli manforte il Mario Brega dei poliziotteschi. dalla parte degli studenti, invece, il Pentothal di Andrea Pazienza, e Françoise Hardy.

MASCHERE contrapposte, ingenuità versus cinismo, con le ombre della verità ufficiale e dell’eroina già pronte a soffocare la grande stagione della Contestazione e l’unico risarcimento possibile di una vendetta destinata a macchiare le mani del protagonista con altro sangue. In termini di conto pagine, poca roba. Ma in termini di esercizio stilistico, un bel colpo sotto la cintura del lettore. Un conversation piece, che in questa edizione speciale con i colori di Vincenzo Filosa include le chine originali della storia oltre a un ricchissimo «Dietro le quinte» tra schizzi preparatori, soggetto, sceneggiatura, interviste e altro ancora. «Pagherete caro, pagherete tutto», si diceva: ecco, qui almeno si tratta di soldi ben spesi.

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