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La spesa a sesso alternato

La spesa a sesso alternatoCarrello della spesa

Diario di confino Tra le assurdità che ci troviamo a vivere, la proposta del sindaco di Canonica D'Adda Graziano Protti: regolare gli accessi ai supermercati in base al genere

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 aprile 2020

Che fare per diminuire le lunghe code davanti al supermercato?» deve essersi chiesto Graziano Pirotta, sindaco di Canonica D’Adda in provincia di Bergamo. Dopo lunghi pensamenti, e forse notti insonni, ha deciso che dal 6 aprile i suoi cittadini devono fare la spesa a sessi alterni, un giorno le donne e uno gli uomini. Per risolvere il problema della settimana dispari ha così decretato. Lu-Me-Ve-Do: solo UOMINI. Ma-Gi-Sa: solo DONNE.

Non si sa se abbia concesso un giorno in più ai maschi per regalare loro maggiori occasioni di uscire e se sia al corrente che finora e statisticamente sono proprio gli uomini ad ammalarsi di più, fatto è che la popolazione ha reagito inondando di commenti, non sempre benevoli, la pagina Facebook del comune sulla quale è stata diramata l’ordinanza. Qualcuno ha preso alla lettera la decisione e ha proposto miglioramenti tipo «Assicuriamoci che adesso non vengano anche dai comuni vicini a fare la spesa da noi». Molte donne hanno eccepito che, essendo madri single e infermiere, pareva una limitazione ulteriore, oltre che una gigantesca stronzata.

I sofisti hanno puntualizzato che forse era meglio dividere il giorno in due parti (mattina: donne, pomeriggio: uomini,) oppure che si doveva permettere una sola uscita settimanale a famiglia così si tagliava la testa al problema, o ancora che così va bene «Tanto le donne sono più autosufficienti e veloci a decidere», per non parlare del: «E che, siete diventati una comunità musulmana?».

Ma il colpo d’ala l’ha avuto un signore che ha detto: «Ma si chiama coronavirus, mica cornavirus!». Che poi, anche se la preoccupazione fossero gli incontri clandestini, voglio proprio vedere chi li metterebbe in pratica, in questo periodo, fra uno scomodo carrello e un esposto scaffale. Il dubbio maestro è venuto a uno che sta in un comune diverso e ha domandato: «Ma il sindaco lo avete estratto a sorte?».

Infine si è aperta la questione di genere a cui il primo cittadino non aveva proprio pensato perché qualcuno ha chiesto: «Ma trans e queer quando possono andare?». Qualcuno dica a Pirotta che si è infilato in un ginepraio perché LGBTIQX più M più F fa nove e con sette giorni a disposizione non ne esce più.

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