Parlare di Liana Borghi che ci ha lasciat* non è facile perché il legame affettivo è strettamente collegato all’intreccio politico culturale: nel suo cammino e nei suoi slanci apriva e spostava orizzonti e da lì ci ha detto addio. Quando da Bologna si trasferisce all’Università di Firenze, Liana s’impegna a creare una interazione fra l’allora Libreria delle donne, il Giardino dei Ciliegi, l’Università e la comunità internazionale Lgbtq che frequentava. Con il progetto interculturale Raccontar/si inizia la nostra più stretta collaborazione, chiedendoci con Sara Ahmed «Se a causa dell’ineguaglianza e l’ingiustizia del mondo diventiamo femministe, che tipo di mondo stiamo...