La sindaca Raggi e l’assessore Mazzillo obbligati a convivere
Roma I «garanti» del Movimento 5 Stelle Grillo e Casaleggio, attesi nella Capitale nei prossimi giorni, ribadiscono la copertura politica alla giunta
Roma I «garanti» del Movimento 5 Stelle Grillo e Casaleggio, attesi nella Capitale nei prossimi giorni, ribadiscono la copertura politica alla giunta
C’è la nuova governance di Atac e ci sono le delicate questioni interne al M5S. «Sono qui per dare il sostegno del Movimento a Virginia Raggi che ha da affrontare problemi molto grandi creati dagli altri partiti». Riccardo Fraccaro è il parlamentare grillino catapultato nelle faccende romane. Affianca la sindaca da quando Davide Casaleggio e Beppe Grillo decisero di marcarla stretta all’indomani dell’affaire Marra. Fraccaro proviene da Trento e per ironia della sorte da quelle parti viene contestato dalla base locale per la mancanza di condivisione delle scelte. Adesso varca la soglia del Campidoglio molto spesso. Ieri lo ha fatto a metà pomeriggio, per affrontare questioni simili a quelle che lo riguardano nella sua provincia.
Per l’uomo che trova a giocare l’ormai da qualche mese consueto ruolo di ambasciatore, canale di trasmissione tra i vertici nazionali e l’amministrazione romana, c’è da sbrogliare la matassa dell’ennesima polemica interna. La riunione di giunta arriva dopo che l’assessore al bilancio Andrea Mazzillo ha contestato la mancanza di coinvolgimento dei «romani» nelle scelte apicali dell’amministrazione. In seguito alle valutazioni incriminate, e con Raggi infuriata, Mazzillo ha rifiutato di smentire, come gli era stato chiesto di fare con tanto di comunicato prestampato da sottoscrivere. Si è limitato a dire che le sue parole «non sono state contestualizzate».
Resta, dunque, il nocciolo della faccenda, cioè il malcontento sulla scelta dei dirigenti, che una buona parte della base grillina considera come alieni, tecnici catapultati dal nord o, come nel caso del vicesindaco Luca Bergamo, personaggi che nulla hanno a che fare col M5S. Ma almeno per adesso, Raggi e Mazzillo sono obbligati a convivere dalle circostanze. A nessuno conviene tirare la corda, a meno di drammatiche precipitazioni. I «garanti» Grillo e Casaleggio sono attesi a Roma nei prossimi giorni e il blog ospita un intervento dell’assessora all’ambiente Pinuccia Montanari, a ribadire copertura politica alla giunta.
Mazzillo, fino a qualche giorno fa considerato fedelissimo di Raggi, ha espresso disagio per due questioni fondamentali: c’è una nuova infornata di nomine in municipalizzate e incalza la preoccupazione per lo stato delle casse comunali. Ciò nonostante, si è evocata con troppa facilità la rottura, è scattato l’automatismo delle epurazioni. Ma non siamo davanti all’ennesimo assessore da sostituire (per la precisione: al Bilancio sarebbe il terzo). Questa volta sarebbe diverso, perché se si esclude Daniele Frongia che si occupa della questione meno centrale dello sport, Mazzillo è l’unico assessore di peso della giunta Raggi iscritto al M5S. Proprio in questa veste, nello spirito della valorizzazione delle risorse interne, venne chiamato a prendere il posto di Marcello Minenna. Ecco perché il suo dissenso non può essere ridotto a voce dal sen fuggita o eresia individuale, ed ecco perché si è rifiutato di rinnegare fino in fondo le parole riportate sabato scorso da Repubblica.
Le dimissioni del direttore generale di Atac Bruno Rota e la prossima, ormai confermata, uscita di scena dell’assessore alle partecipate Massimo Colomban hanno fatto esplodere il caso nel bel mezzo dell’estate. Marcello De Vito, da presidente dell’Assemblea capitolina e alla seconda esperienza in consiglio comunale, sarebbe giunto all’ultimo mandato se le regole del M5S dovessero rimanere invariate.
Ecco perché è costretto a fare buon viso a cattivo gioco: «Atac non sarà la goccia che farà traboccare il vaso dell’amministrazione capitolina – spiega – Non esiste nessuna fronda interna al Movimento 5 Stelle. Siamo un fronte compatto. Non riteniamo che esista una resa dei conti sulla partecipata». Di ben altra idea è Paola Muraro, già assessora all’Ambiente: «Mazzillo l’unico che riesce a far da collante alle fazioni interne ai 5 Stelle. Senza di lui non ci sarebbe più una squadra, ma rimarrebbero solo le faide – ha detto al Quotidiano nazionale – Raggi non è mai stata autonoma. Anche quand’ero in giunta mi sono resa conto che non eravamo liberi di lavorare. Pur non avendo mai incontrato né Grillo né Casaleggio, sapevo che erano loro a dettare la linea su qualsiasi cosa riguardasse Roma».
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