Visioni

La signora in rosso e il maquillage sul dance floor

La signora in rosso e il maquillage sul dance floor

Note sparse Ornella Vanoni in "Diverse" interpreta classici - e brani meno noti - del suo repertorio riletti da dj e e producer

Pubblicato 5 giorni faEdizione del 23 ottobre 2024

Copertina shock curata da Riccardo Bellei e dal team di Shipmate, il capolavoro visivo del progetto. Avvolta in un vaporoso manto di tulle rosse – sguardo sognante e sigaretta tra le dita, Ornella Vanoni celebra – in maniera spiazzante – i suoi 90 anni con Diverse (Bmg). «Pensando a quanto oggi la musica e i suoni siano cambiati – spiega l’interprete milanese – ho deciso di mettermi in gioco e tuffarmi nell’onda della modernità raccogliendo alcuni di miei brani più classici, quelli che mi piacciono di più, per renderli al passo coi tempi anche grazie alla collaborazione con dei produttori giovani e davvero bravi». Risultato: una (spudorata) rilettura dance di alcuni suoi classici, ma non solo, perché il disco ripesca pezzi rimasti nelle pieghe della sua estesa discografia.

INTORNO alle canzoni – che Ornella reinterpreta per l’occasione – nomi noti dagli amanti della club culture, magari un po’ meno dai fan dell’artista. È infatti un lavoro destinato a dividere: a metà tra l’operazione di catalogo e l’idea di de-sacralizzare la canzone d’autore. Non è una novità; la Verve anni orsono ha ripreso i repertori di Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Nina Simone e altre fulgide stelle del jazz, ricostruendo in studio intorno alle voci originali, standard immortali per i patiti del dance floor. Operazione rischiosa, affascinante per alcuni versi ma altalenante nella resa complessiva. Alla seconda categoria appartiene il restyling di Occhi negli occhi, a suo tempo inserito nel doppio Io dentro, io fuori (1977), tradotto di Sergio Bardotti su musica (bellissima) di Chico Buarque. Un testo che parla di riscatto e di rivincita nei confronti di chi ci ha amato e poi lasciato, ma che si raffredda terribilmente nella produzione di Bruno Bellissimo che non coglie la profondità delle parole e soprattutto l’atmosfera creata dall’originale. Ben altra resa quella di un altro brano brasiliano, Perduto tratto da Stella nascente (1992). Qui la malinconia di una storia d’amore si integra alla perfezione con le sonorità electro-disco messe a punto dal dj e producer heysimo. Desiderio, comprensione e leggerezza: Io so c he ti amerò è forse la poesia più intima – la firma è quella di Jobim, De Moraes e Bardotti – tra quelle interpretate dalla Vanoni, e Giordano Colombo – il produttore – la asseconda con intelligenza aggiungendo discrete sonorità lounge e bossa nova. Lo stesso dj si sbizzarrisce su Ti voglio – incisa originariamente nel 1977 in pieno climax disco, e ripreso dalla Vanoni in trio vocale con Elodie e Ditonella piaga.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento