Alias
La Shoah di Ziva Postec, storia di una montatrice
Il festival Alle «Journées du Cinéma Quebecois» il film di Catherine Hébert
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 27 marzo 2021
Come un merletto di silenzi. Così, solo molti anni dopo – accolta dallo sguardo di una regista – avrebbe definito le pause tra le parole e tra le frasi, che aveva sentito di ricamare fra le testimonianze dei sopravvissuti ai campi di sterminio, quando montava Shoah di Claude Lanzmann. Perché se a volte a lei era sembrato di annegare in quelle trecentocinquanta ore di girato, se ascoltare da sola diventava insostenibile al punto da chiamare la sua assistente a vedere con lei, così per chi guarda dovevano esserci respiri. Per non essere sopraffatti e per non voler lasciare la sala....