«La letteratura è una funzione sociale», scrive Gramsci in una nota dei Quaderni del carcere (precisamente il paragrafo 29 del Quaderno 6). Sembra quasi volergli rispondere György Lukács quando sostiene che il marxismo, nel momento in cui affronta i problemi letterari, non mette in discussione «semplicemente questioni estetiche». Si tratta, da parte del filosofo ungherese, di un’affermazione, che è anche una dichiarazione di intenti, risalente al 1947 e che compare all’interno di uno dei saggi raccolti in una silloge pubblicata di recente in italiano (György Lukács, Letteratura e democrazia. Il «dibattito Lukács» (1946-1949) e altri saggi, Edizioni Punto Rosso, pp....