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La Sea-Watch 3 a Pozzallo con 440 naufraghi. Sbarco a rilento

La Sea-Watch 3 a Pozzallo con 440 naufraghi. Sbarco a rilentoLe operazioni di sbarco dalla Sea-Watch 3 a Pozzallo – Sea-Watch

Mediterraneo Il porto di destinazione assegnato venerdì, dopo una settimana di attesa

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 2 gennaio 2022

Dopo una settimana di attesa la Sea-Watch 3 ha ricevuto un porto di destinazione, dove è arrivata venerdì nel primo pomeriggio. A bordo 440 naufraghi, soccorsi in cinque interventi tra il 24 e il 26 dicembre. Oltre la metà i minori.

Una ventina di migranti, tra cui donne incinte e soggetti fragili, dopo l’attracco e i risultati negativi dei tamponi sono stati sottoposti ad accertamenti sanitari negli ospedali di Modica, Ragusa e Vittoria. Alcuni sono poi saliti sulla nave quarantena Aurelia, ormeggiata in banchina a pochi metri dalla Sea-Watch 3, mentre le donne in stato di gravidanza sono dovute tornare sulla nave umanitaria: per loro l’isolamento sanitario è a terra ma non c’era nessuna struttura pronta ad accoglierle.

Sono rimaste a bordo con le circa 200 persone che hanno trascorso due notti sul ponte dall’arrivo in porto. Lo sbarco dovrebbe concludersi oggi. Ieri le operazioni sono andate avanti con lentezza. Sono scesi a terra tutti i minori stranieri non accompagnati, poco più di 150, e i nuclei familiari. Dopo un passaggio nel locale hotspot per le operazioni di identificazione sono stati trasferiti nelle strutture di quarantena: centri a terra per i primi, l’Aurelia per i secondi.

A salutare l’arrivo a Pozzallo della nave umanitaria è stato il primo cittadino del comune siciliano Roberto Ammatuna. «Siete i benvenuti. Tanti auguri di buon anno», ha scritto. «I comuni di frontiera fanno come sempre la loro parte – ha poi dichiarato il sindaco -, lo stesso non può dirsi di regione siciliana, governo nazionale ed Europa. Se non si comprende che occorre mettere in campo una grande operazione di solidarietà internazionale, con un servizio civile di salvataggio in mare di cui anche le Ong siano parte integrante, continueremo ad assistere a questo massacro e a un Mediterraneo trasformato in un enorme cimitero senza croci».

Intanto ieri a Lampedusa c’è stato il primo sbarco del nuovo anno: 26 persone, tra cui 14 donne e 2 bambini, sono state intercettate da una motovedetta della guardia di finanza a sei miglia dalle coste dell’isola. A causa delle difficoltà a trainare il barchino, sul posto è intervenuta anche un’unità della guardia costiera che ha preso a bordo i migranti e li ha sbarcati al molo Favaloro.

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