Il valdismo nasce a Lione, nel XII secolo: Pietro Valdo, ricco mercante della città francese, negli anni tra il 1170 e il 1175 decide di cambiare vita e di abbracciare un cristianesimo pauperista. Dona tutti i suoi beni ai poveri e comincia a predicare il Vangelo al popolo.

La particolarità di questa scelta sta nel fatto che Valdo non volle mai farsi inquadrare nelle strutture ecclesiastiche – come accadde con San Francesco, che fondò un ordine monastico – ma decise di continuare a predicare e a vivere da laico. Inoltre, si fece tradurre alcuni capitoli della Bibbia in volgare, per poterli leggere al popolo saltando la mediazione dei sacerdoti cattolici.

Queste azioni attirarono subito l’ostilità della Chiesa, nel 1184 arrivò la scomunica, ma nonostante le persecuzioni e i massacri dei secoli successivi, il movimento si diffuse e radicò nel Nord Italia. Nel 1532 l’adesione al protestantesimo calvinista, nel 1848 il riconoscimento dei diritti civili e politici da parte dello Statuto albertino.