La Saint Gobain licenzia, Pisa non ci sta
Consiglio comunale La multinazionale vuole disfarsi del 10% della forza lavoro della storica fabbrica di Porta a Mare, i gruppi consiliari approvano all'unanimità una mozione della sinistra di Diritti in Comune: "Ritirare le procedure e aprire un confronto con sindacati e istituzioni".
Consiglio comunale La multinazionale vuole disfarsi del 10% della forza lavoro della storica fabbrica di Porta a Mare, i gruppi consiliari approvano all'unanimità una mozione della sinistra di Diritti in Comune: "Ritirare le procedure e aprire un confronto con sindacati e istituzioni".
La Saint Gobain vuole licenziare 29 addetti, il 10% della forza lavoro della storica fabbrica di Porta a Mare. Pisa risponde con la presa di posizione dell’intero consiglio comunale, che “richiede alla azienda il ritiro di tutte le procedure di licenziamento avviate, aprendo un confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni sui piani e progetti che la multinazionale ha per il futuro del sito pisano”. Nella mozione approvata, presentata dalla sinistra di Diritti in Comune con Ciccio Auletta, si critica duramente l’azienda e il suo piano di ristrutturazione del 2019, ante-pandemia. “Un piano a cui la società non aveva dato seguito vista la decisione del governo di bloccare i licenziamenti causa Covid. Ma che, non appena il provvedimento è stato soppresso, la Saint-Gobain ha avviato”. Una parte dei licenziamenti riguardano la portineria e il magazzino, che l’azienda vuole esternalizzare. “Si vogliono quindi licenziare operai da decenni in fabbrica – ben fotografa la mozione – per sostituirli con altri lavoratori assunti con contratti più precari e salari più bassi, tagliando solo il costo del lavoro”. Da licenziare anche alcuni impiegati, “tagliando figure professionali con il rischio di depotenziare il sito produttivo pisano”.
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