La Russa, le origini della fortuna. «Il presidente riferisca in Senato»
Geneaologie L’inchiesta del programma di RaiTre sul fondatore di Fratelli d'Italia e gran mentore di Giorgia Meloni
Geneaologie L’inchiesta del programma di RaiTre sul fondatore di Fratelli d'Italia e gran mentore di Giorgia Meloni
Ignazio La Russa finisce nel mirino di Report, risponde con un video autoprodotto e annuncia querele preventive a chiunque gli capiti sotto tiro.
Secondo il gergo tv, si potrebbe definire uno spin-off dell’inchiesta, fatta sempre dal programma di RaiTre, sulla ministra del turismo Daniela Santanchè. Si prende un personaggio secondario di un’edizione precedente e gli si costruisce attorno una nuova puntata. Il fatto è che il personaggio non è affatto secondario: è Ignazio La Russa, presidente del Senato e gran traghettatore di An fino al FdI e sponsor di Giorgia Meloni verso la leadership e poi la presidenza del Consiglio.
Giorgio Mottola parte da Paternò, il paesone di 44 mila anime in provincia di Catania da cui si mossero i La Russa. E dal quale cominciarono le fortune del padre di Ignazio, Nino. Report sostiene che l’avvocato La Russa da ex segretario del Partito fascista a Paternò conquistò potere e influenze per la sua nuova vita milanese lavorando con finanzieri come Michelangelo Virgillito.
Anch’egli paternese, Virgillito aveva fatto da prestanome a finanzieri ebrei inibiti dalle leggi razziali e poi morti nei lager nazisti. Il suo nome viene accostato anche a Michele Sindona, il banchiere messinese che operò a cavallo tra mafia e massoneria col Banco Ambrosiano e che finì avvelenato da un caffè al cianuro nel carcere di Voghera. La storia tira in ballo anche Giorgio Ambrosoli, l’avvocato ucciso perché ricostruì la rete di finanziaria di Sindona e che avrebbe sostenuto il coinvolgimento di Virgillito (e La Russa Sr) in Liquigas. Da qui si arriva alla Sai di Salvatore Ligresti, altro paternese protagonista di questa storia. Non mancano rivelazioni circa l’appoggio della mafia a Vicenzo La Russa, candidato con Forza Italia nel collegio Sicilia Orientale alle elezioni politiche del 1994.
La Russa, appunto, minaccia fuoco e fiamme per difendere la memoria paterna e la sua storia. Roberto Morassut del Pd a Angelo Bonelli di Avs chiedono che spighi in aula. Da Report fanno capire che presto dovrebbe arrivare una seconda puntata della saga.
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