La rubrica di Clare consigli per l’esistenza cercando la propria
Streaming «Le piccole cose della vita», tra matrimoni finiti, problemi con le figlie, un alter ego «Sugar» del futuro
Streaming «Le piccole cose della vita», tra matrimoni finiti, problemi con le figlie, un alter ego «Sugar» del futuro
Quando Immanuel Kant elaborò le massime del sensus communis nella Critica della facoltà di giudizio, al «pensare da sé» e al «pensare in modo conseguente», affiancò il «sapersi mettere al posto degli altri», ossia quel modo di pensare ampliato che permette a un individuo di confrontarsi con gli altri, assumendone il punto di vista senza omologarsi a un unico ragionamento e, contemporaneamente, divincolandosi dall’isolamento del solipsismo. Non solo autonomia e rigore, quindi, ma disposizione ad accogliere le diverse opinioni per essere parte più consapevole del mondo circostante. Non sappiamo se Clare Pierce, quasi cinquantenne alla deriva, che gira a vuoto su se stessa, si sia ispirata al filosofo di Königsberg, ma a un certo punto del suo percorso accidentato, ha potuto risollevarsi prendendo l’identità di Sugar, la misteriosa amica dei lettori che cura una rubrica per «Mantros». Svolgendo un lavoro semplice e complicato allo stesso modo: rispondere alle lettere inviate da svariate persone, dispensando consigli su molti aspetti dell’esistenza. L’amore, i lutti, il sesso, il lavoro, la famiglia, la rabbia, il semplice bisogno di essere ascoltati per sentirsi meno soli.
Protagonista Kathryn Hahn, dal best seller di Cheryl Strayed, su Disney+
DI QUESTO inizia a occuparsi Sugar che, nelle sue repliche, pensa a se stessa e al suo passato, e al prossimo che, come lei, naviga a vista portandosi dietro il peso costante di ciò che poteva essere e non è stato.
«La mia vita è un casino – scrive Clare, quando ancora era nei semplici panni della lettrice e dietro a Sugar, a sua insaputa, si nascondeva Sam, un amico che aveva perso di vista. Mia figlia mi odia, mio marito mi ha cacciata di casa qualche sera fa e pensa che io dorma sul divano della mia migliore amica, ma non è così. Sono seduta sul suo portico in attesa di un Uber da condividere. E nell’attesa mi chiedo come abbia fatto a finire così. Mi ritrovo a chiedere aiuto a una donna che nemmeno conosco».
Sarà l’amico Sam a proporle di prendere il suo posto, nella parte della tuttologa, dell’esperta incapace cronicamente di risolvere i propri problemi e, al contrario, abile nel comprendere ciò che affligge gli altri. D’altro canto, Clare è una narratrice, una promettente scrittrice che dopo vari fallimenti si è ritrovata a essere una coordinatrice delle ammissioni alla Casa di riposo Water’s Edge, dove peraltro dorme la notte clandestinamente insieme a una paziente affetta da Alzheimer. I disastri personali non possono che spingerla a creare storie, sembra suggerirle l’ex Sugar pronto a passarle il testimone. Si tratta di immaginare ciò che è proprio e di trasformarlo in qualcosa che è di altri.
E COSÌ tra dubbi e paure, Clare che nel frattempo è impegnata in un confronto serrato con la sua vita e, soprattutto, con sua figlia Rae, accetta di essere Sugar. «Chi sono io? Come ho fatto a diventare l’opposto di chi volevo essere? Dalla scrittrice che mia mamma voleva diventassi? Io però lo so chi sono. Quando tutto va a rotoli e niente ha senso, rimangono sempre tre cose: sono la figlia di mia madre, sono la madre di mia figlia e sono una scrittrice di successo, anche se non l’ho ancora raggiunto».Trovando se stessa è pronta a consigliare, spronare, consolare.
Le piccole cose della vita, miniserie tratta dal libro di memorie di Cheryl Strayed, Piccole cose meravigliose, è un progetto ideato e adattato da Liz Tigelaar con Kathryn Hahn (Parks and Recreations, Transparent, WandaVision) nel ruolo della protagonista. Otto puntate su Disney+ che raccontano l’approssimarsi al presente di una donna, scissa tra ciò che l’ha condotta fino a quel momento e quello che l’attende in un futuro imprevedibile. E per riprendere una metafora di Clare/Sugar, sempre in bilico tra la nave che è effettivamente salpata e quella fantasma la cui rotta è ormai del tutto ignota.
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