Le svolte repentine nell’inchiesta sulla tragedia del Mottarone non hanno sciolto i dubbi sui perché dell’incidente che ha causato quattordici vittime. Quello che si sa è che cronologicamente prima si è spezzata la fune e, poi, essendo stato disattivato il sistema frenante la cabina è precipitata. Difficilmente si potrà, però, concludere con un unico responsabile additato della colpa; il caposervizio Gabriele Tadini, che ha ammesso il ripetuto utilizzo dei forchettoni per inibire i freni, è ora ai domiciliari. Restano, però, da chiarire i motivi della rottura del cavo traente su cui sta vertendo la perizia del consulente tecnico Giorgio Chiandussi...