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La «rivoluzione» live e via streaming: è il vero business delle sette note

La «rivoluzione» live e via streaming: è il vero business delle sette note

Musica Il 2019 consacra Spotify. Precipita il formato fisico, trap e hip hop arrivano anche sul palco di Sanremo

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 2 gennaio 2020

Precipitano le vendite a tutto vantaggio dello streaming e del «rinato» vinile (numeri piccoli affatto disprezzabili), l’indotto della scena live è la vera fonte di guadagno per gli artisti e l’intera filiera dell’industria musicale. Ma gli album continuano ad uscire anche se il messaggio è capovolto: se vent’anni fa erano al centro del mercato e dei progetti, ora fanno parte del pacchetto «live». Gli album «optional» in un universo delle note sempre più digitale, dove le canzoni si ascoltano da Spotify e sul telefonino. Una scena tanto modificata da determinare in Italia nel 2019 una vera rivoluzione che ha fatto precipitare le vendite dei «big» a tutto vantaggio della scena trap e del rap – che in stream prosperano alla grande, Marracash e Sfera Ebbasta in testa con l’eccezione pop del romano Ultimo, trionfatore delle classifiche di fine anno con «sold out» ripetuti nei live. Anche Sanremo 2020 (4-8 febbraio) si adegua al nuovo clima: d’altronde Mahmood che sbancava l’Ariston giusto un anno fa impone scelte più mirate. Così Amadeus – che ha regalato a Repubblica l’anteprima del nuovo cast della sezione big – porta alla settantesima edizione del festival alcuni alcuni rappresentanti di tendenza dell’hip hop style italico: da Rancore a Achille Lauro (un ritorno), passando per il «trapper» mascherato Junior Cally. Vedremo.

SCENA SPEZZETTATA e fluida, ma comunque ricca di titoli annunciati o in via di definizione. Il primo della lista è Brunori Sas: Cip! con tanto di uccellino a sbucare dalla copertina è atteso per il 10 gennaio ad «anticipare» il tour in partenza a marzo porterà il cantautore calabrese nei palazzetti dello sport, seguito da J-Ax con Reale, suo sesto disco solista.

SUL FRONTE internazionale il 2020 dovrebbe segnare il ritorno di Adele, Rihanna, Jay Z e del talentuoso Frank Ocean, Green Day (Father of alla motherfuckers, dal 7 febbraio) mentre il rock riporterà al centro della scena i Pearl Jam. E proprio Eddie Vedder e soci sono attesi il 5 luglio a Imola per un mega live, solo uno dei tanti nomi previsti sui palcoscenici italiani nel 2020. Lana del Rey il 4 giugno farà ascoltare le canzoni dello splendido Norman Fucking Rockwell all’Arena di Verona, sempre a giugno Paul Mc Cartney sarà a Napoli (il 10) e al Summer Fest di Lucca (13). E ancora: i Foo Fighters (il 14) a Milano, mentre il tour d’addio dei Kiss farà tappa il 13 luglio all’Arena di Verona e la rivelazione del 2019 Billie Eilish sarà il 17 luglio a Milano.

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