Finalmente posso gridare con tanti: ‘E basta con la lode del dubbio e dell’incertezza e del ciò che non siamo e non vogliamo!’ Questo penso leggendo l’editoriale della rivista semestrale ‘incroci’ (numero 37, intitolato argutamente concerto) , firmato da Lino Angiuli e Daniele Maria Pegorari . “In epoca sessantottesca e in chiave antiautoritaria, si era imposto uno slogan che suonava grossomodo così: «non ci sono certezze», una parola d’ordine ripetuta come un mantra nelle aule universitarie come nelle sedi di partito, nelle librerie come nei salotti culturali. [Così anticipando] un certo ‘pensiero debole’, declinazione tardo-novecentesca di quella crisi della modernità...