La repressione turca sbarca negli Stati Uniti
Il presidente turco Erdogan con lo statunitense Obama – Reuters
Internazionale

La repressione turca sbarca negli Stati Uniti

Turchia Obama incontra Erdogan, fuori i servizi cacciano giornalisti e manifestanti. I due parlano di Siria, mentre Amnesty accusa Ankara (100 rifugiati siriani deportati ogni giorno) e Dundar e Gul affrontano la seconda udienza
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 2 aprile 2016
Erdogan esporta il modello turco anche negli Stati Uniti: giovedì, mentre parlava al Brookings Center, gli uomini della sicurezza cacciavano i giornalisti, strappavano cartelli di protesta dalle mani dei manifestanti, picchiavano reporter. Le immagini fanno da sfondo alla “faida” Obama-Erdogan: al presidente turco, in città per il summit sulla sicurezza nucleare, era stato negato un incontro ufficiale. Ma per zittire le voci di una rottura Obama ha visto Erdogan per un dialogo informale. Nell’intervista-fiume al The Atlantic il presidente Usa aveva già spianato la strada ad un raffreddamento: «Considera [Erdogan] un autoritario che rifiuta di usare il suo enorme esercito...
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