Alan Moore, oltre ad essere autore di fumetti che hanno fatto la storia del medium almeno dalla fine degli anni ’80 ad oggi (Swamp Thing, Batman: Killing Joke, Watchmen, V for Vendetta, From Hell, La Lega degli Straordinari Gentleman, ecc.) è anche iniziato alle arti magiche oltre che estimatore dell’opera di Lovecraft. Il suo rapporto professionale con Lovecraft inizia nel 2007 con la pubblicazione, per l’editore indipendente Avatar Press, di storie brevi disegnate da vari autori, raccolte sotto il titolo Funghi di Yuggoth e altre colture (pubblicato in Italia da Panini Comics). Ma l’opus magnum di Moore legato a Lovecraft (almeno finora) è una serie di tre storie collegate che, già pubblicate singolarmente, vengono oggi ripubblicate da Panini Comics in un unico «sontuoso» volume sotto il titolo Il richiamo di Providence. L’horror cosmico di Alan Moore.Nelle sue peregrinazioni volte ad effettuare ricerche per un evanescente romanzo, Black si imbatterà non solo nel famigerato libro, ma anche in una confraternita, la Società della Stella Sapiente

BUONA PARTE del fascino delle tre storie a fumetti (progressivamente più lunghe e complesse) raccolte nel volume – Il cortile, Neonomicon e Providence – è legato ai disegni di Jacen Burrows che utilizza quasi esclusivamente griglie fisse che offrono al lettore un senso di normale tranquillità rendendo le storie ancor più inquietanti. Se Il cortile e Neonomicon propongono scenari attuali in cui culti e creature derivati dalla mitologia lovecraftiana invadono il quotidiano e «convertono» personaggi apparentemente «refrattari» all’occulto, in Providence Moore e Burrows tornano alle origini narrando a loro modo la genesi delle opere lovecraftiane. Robert Black, già brillante penna – omosessuale di origini ebraiche – dell’Herald di New York che, affascinato da due libri: Sous le Monde di Guillot e Il re giallo di Chambers (il primo opera di fantasia mentre il secondo realmente esistente e tra le opere considerate ispiratrici di Lovecraft) e dell’influenza nefasta che si vocifera abbiano sui loro lettori, decide di indagare e viene posto sulle tracce di un misterioso tomo medievale di un autore arabo, il Libro di Hali della Sapienza delle Stelle (alter ego del Necronomicon lovecraftiano), di cui una copia è conservata nell’Università di Manchester. Nelle sue peregrinazioni volte ad effettuare ricerche per un evanescente romanzo, Black si imbatterà non solo nel famigerato libro, ma anche in una confraternita, la Società della Stella Sapiente, che non solo vuole mettere in pratica le pratiche magiche presenti nel libro per allungare indefinitamente la vita dei propri adepti, ma anche realizzare la profezia di rovesciare le dimensioni reale ed onirica e riportare sul piano dell’essere quelli che Lovecraft chiamò Grandi Antichi. Proprio H.P. Lovecraft assurgerà ad un ruolo centrale nella narrazione moore/burrowsiana venendo dall’inconsapevole Black confermato nelle proprie capacità narrative. Ed è qui che si congiunge il Moore autore di fumetti ed il Moore mago: Lovecraft è colui che risveglierà il mondo al sogno grazie al potere della parola e ed alla diffusione delle sue storie tra lettori ed appassionati.

MOORE METTE al centro della trama due temi filosofici: la realtà e il tempo. Come Philip Dick propone che la realtà in cui viviamo sia illusoria e distorcente il flusso del tempo e che ve sia una “più vera” destinata a soppiantarla. A differenza di Dick però, in Moore quella onirica non è una realtà «migliore», ma piuttosto un cupo universo in cui non esistono i concetti di bene e male (non a caso è richiamato Nietzsche nei commenti) e l’essere umano è destinato ad essere scalzato da creature insensibili e feroci. Quello del tempo è un problema filosofico già per Sant’Agostino e contro cui s’infrange la maestosa architettura ermeneutica di Heidegger. Nelle storie di Moore è un unicum in cui tutto è già successo e perciò destino e libertà perdono entrambi di senso.

ECCO QUINDI che i protagonisti (e con loro i lettori) scoprono che le conseguenze sono alle radici delle cause e gli omicidi in Il cortile, le orge sotterranee di sesso e mostri in Neonomicon ed infine il capovolgimento totale della realtà in Providence non sono gli effetti di azioni o congiure, quanto le cause di tutta una serie di eventi che Moore e Burrows intrecciano sapientemente ricamando sulla vita e sulle opere di Lovecraft. Indubbiamente un capolavoro della narrazione a fumetti in grado – al pari della migliore letteratura – di svelare sempre nuovi strati di significato e disponibile ad essere approfondito e interpretato per dare un senso non solo alla lettura ma anche alla vita.