Politica

La prima donna dell’Anpi

La prima donna dell’AnpiCarla Nespolo al cimitero di Alessandria il 25 aprile 2020

La prima presidente donna Gli anni di Carla Nespolo, morta ad Alessandria dopo una lunga battaglia contro la malattia. Condotta senza mai lasciare, fino all'ultimo, la guida dell'associazione partigiani. Quel gesto coraggioso nell'ultimo 25 aprile

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 6 ottobre 2020

Alessandria, l’ultimo 25 aprile. Con il lockdown le manifestazioni sono tutte cancellate. Il sindaco leghista ne ha approfittato per comunicare ai cittadini che causa Covid l’omaggio ai caduti lo farà da solo, aggiungendo che la liberazione che intende celebrare è quella dalla pandemia. Carla Nespolo lotta da mesi contro la malattia, il tumore che nella notte tra domenica e lunedì l’ha infine portata via. Ma decide ugualmente di uscire di casa e presentarsi davanti al «campo della gloria», il monumento nel cimitero di Alessandria che ricorda i caduti in guerra. Il giorno prima aveva ottenuto, battagliando al telefono, il ritiro di una goffa circolare della presidenza del Consiglio in cui si escludeva l’Anpi – per «ragioni di sicurezza» – dalle cerimonie di questo anniversario della Liberazione. Una foto, la pubblichiamo qui accanto, ritrae di spalle Carla Nespolo davanti alle lapidi. Dell’ultimo 25 aprile tutti ricordano la bella immagine di Sergio Mattarella con la mascherina che scende da solo le scale dell’altare della Patria. Ma non è meno bella quest’altra presa con un telefono e lontano da Roma. Testimonia come, malgrado gli ostacoli e i rischi per la sua salute, la presidente dell’Anpi era lì al suo posto.

Carla Nespolo è rimasta a dirigere l’Associazione nazionale partigiani fino a un paio di settimane fa. Al telefono, da casa, ma seguendo tutte le riunioni e i dibattiti che si facevano a Roma e – racconta uno dei suoi vice segretari – «sostanzialmente dandoci la linea». Nel novembre di tre anni fa era stata eletta alla presidenza e si trattò di un’elezione storica. Prima donna e prima presidente non partigiana, arrivava dopo la carismatica guida di Carlo Smuraglia – che ieri parlando con Radio Popolare ha voluto ricordare gli ultimi anni come «un’esperienza meravigliosa di coraggio e di forza» – e soprattutto dopo la rottura con il Pd di Renzi che non aveva accettato che l’Anpi si fosse schierata per il No al referendum costituzionale del dicembre 2016. Scatenando la polemica sui «veri partigiani». «I nostri avversari dicevano che senza più partigiani l’Anpi non serve – chiarì subito Nespolo, appena eletta presidente -. E invece serve a continuare una memoria che non è retorica, ma lotta per la costruzione di un paese migliore».

Quella tensione che ha mantenuto e ribadito, intervistata da questo giornale, ancora nel suo ultimo 25 aprile. Quando, ragionando sull’uscita dall’emergenza Covid, diceva che «dobbiamo essere capaci di progettare un mondo migliore, meno inquinato, con maggiore giustizia sociale e maggiore solidarietà». Aggiungendo anche che «ricominciare dalla Costituzione vuol dire esattamente non ricominciare come prima».
Carla Federica Nespolo era nata a Novara nel 1943 in una famiglia partigiana e antifascista. Lo zio Amino Pizzorno (nome di battaglia Attilio) è stato il vice comandante della sesta zona partigiana, tra Piemonte e Liguria. Laureata in pedagogia, insegnante, negli anni Settanta è stata giovane consigliera provinciale e poi assessora provinciale ad Alessandria. Dal 1976 al 1983 è stata deputata per due legislature e dal 1983 al 1992 senatrice per altre due per il partito comunista italiano (Pds dal ’91). Si è occupata soprattutto di scuola e di diritti delle donne, ma anche di affari costituzionali e ambiente. Molto legata alla provincia di Alessandria, nel 2004 era diventata presidente del locale istituto per la storia della Resistenza. Poi l’impegno nell’Anpi nazionale che la porterà ad assumerne la guida.

Negli ultimi anni ha proseguito nell’apertura dell’associazione ai giovani, ha intensificato l’impegno antifascista e anti razzista, la difesa della Costituzione nelle piazze e nelle scuole. Pronta a entusiasmarsi nelle battaglie, con una grande capacità di lavoro dimostrata fino all’ultimo, Carla Nespolo non guidava e si faceva accompagnare senza mai staccare lo sguardo dalla strada, amava i gatti. Lascia una sorella e un testimone impegnativo per l’Anpi che il 30 ottobre riunirà il comitato nazionale per decidere a chi affidarlo. I suoi funerali si terranno ad Alessandria, probabilmente giovedì.

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