Tangenti ad allenatori e dirigenti per aggirare le regole sulla compravendita dei calciatori. E ora le scommesse illecite. Il mondo in technicolor della Premier League – tecnici migliori al mondo, atleti con ingaggi a svariati zeri e stadi sold out – è travolto da una serie di scandali degni dell’ultimo decennio del calcio italiano. Ieri è andata in onda un’altra puntata dell’inchiesta del Daily Telegraph che dopo aver costretto alle dimissioni il commissario tecnico della Nazionale inglese Sam Allardyce – dritte per scavalcare le norme della Football Association, la federcalcio inglese, sui trasferimenti di atleti a reporter del quotidiano britannico che si fingevano uomini d’affari del Medio Oriente, in cambio di quasi mezzo milione di euro, ma ci sarebbero altri otto tecnici coinvolti nel giro di mazzette -, stavolta ha puntato tutto sull’ex manager del Tottenham, Harry Redknapp.

A due cronisti sotto copertura ha infatti confessato che i suoi calciatori stavano per scommettere su una partita che avrebbero dovuto giocare a breve. E non si tratta di spiccioli. Uno dei suoi atleti avrebbe addirittura consigliato a un agente di «ipotecare la casa» sul risultato truccato, per le quote dei bookmakers decisamente favorevoli.

E dalla testimonianza di Redknapp le puntate dei calciatori avrebbero raggiunto quota 20 mila sterline, circa 23 mila euro. Inoltre, lo stesso agente incaricato di scommettere una grossa cifra da uno dei calciatori coinvolti, avrebbe raccontato delle puntate anche agli avversari sull’esito della partita, poiché si aspettavano da Redknapp una squadra imbottita di riserve visto che era l’ultima giornata di campionato, con il Tottenham che non aveva più niente da chiedere allo stesso torneo.

E invece il tecnico spediva in campo la formazione migliore che vinceva la gara. Le regole della Football Association vietano ai giocatori di scommettere su partite in cui sono direttamente coinvolti e i manager sono chiamati a denunciare eventuali combine. L’ex allenatore del Tottenham ha poi ammesso al Telegraph di non essere a conoscenza delle regole, su di lui non ci sono indizi di comportamento criminale ma ha comunque violato il regolamento. La federcalcio inglese ha chiesto quindi le trascrizioni delle sue confessioni ai cronisti in incognito.