ExtraTerrestre

La potenza energetica dei fiumi

Il fiume è il corpo naturale più importante di un territorio; nasce da una sorgente in qualche valle e la sua acqua comincia a scendere verso il mare incontrando ben […]

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 luglio 2018

Il fiume è il corpo naturale più importante di un territorio; nasce da una sorgente in qualche valle e la sua acqua comincia a scendere verso il mare incontrando ben presto l’acqua di torrenti o degli affluenti.

Il grande palcoscenico in cui si svolge l’avventura del fiume è il bacino idrografico, lo spazio limitato dallo spartiacque delle montagne e colline circostanti e che si conclude, verso il basso, nel punto di immissione del fiume in un altro bacino o nel mare.

L’acqua del fiume è arricchita da quella delle piogge, delle nevi e della fusione dei ghiacci; le piogge disciolgono e trasportano verso il basso i prodotti dell’erosione del terreno e delle rocce disgregate dal ghiaccio, che in parte si depositano sul fondo del fiume, in parte vengono trascinati dall’acqua del fiume nel suo cammino.

Le fertili pianure alluvionali sono state create dal deposito di sostanze solide traportate dal fiume nel corso di millenni. La natura sa che il flusso dell’acqua varierà nei vari mesi dell’anno e dispone i depositi lasciati dal fiume nei periodi di magra, in modo da lasciare libere delle zone, le golene, delimitate da argini sopraelevati, in cui l’acqua possa espandersi nei periodi di piena.

Dentro il fiume finiscono tutti i residui e i rifiuti delle attività vitali, naturali e umane,eche si svolgono dentro il bacino idrografico; prati, foreste, campi coltivati, allevamenti animali, città, fabbriche.

Le materie immesse nelle falde sotterranee o nel fiume stesso vengono, più o meno presto, modificate nei loro caratteri naturali.
Le sostanze inorganiche e minerali in parte vengono trasformate chimicamente e in parte si depositano, insolubili, sul fondo del fiume. Le materie organiche delle spoglie dei vegetali e animali, dei rifiuti urbani e agricoli e di molti processi industriali, vengono in parte ossidate e mineralizzate e fuoriescono dal fiume con caratteristiche chimiche mutate.

Il fiume porta quindi al mare la sua acqua arricchita dalle sostanze, solubili o in sospensione, risultanti delle trasformazioni dei tantissimi materiali che ha ricevuto, nel suo cammino. La sabbia che il fiume trasporta in sospensione, si deposita alla foce del fiume creando le spiagge.

Con abbastanza buona approssimazione si può dire che anche gran parte delle sostanze immesse nell’aria ricadono all’interno di ciascun bacino idrografico in quanto lo spartiacque funziona da barriera per i moti dell’aria.

Un bacino idrografico è interessato anche a flussi di energia, oltre a quello dell’energia solare; il calore di rifiuto delle attività umane esistenti al suo interno, riscalda l’acqua del fiume e l’atmosfera.

Il moto dell’acqua verso il basso ha inoltre un suo contenuto di energia potenziale: un flusso di acqua di un metro cubo al secondo che supera un dislivello di un metro ha, dentro di se, disponibili ogni anno circa 90 mila kilowattore di energia. ll flusso di tutti i fiumi italiani ha un contenuto energetico potenziale di circa 350 miliardi di kilowattore all’anno; di questi solo circa 50 miliardi di kilowattore sono recuperati ogni anno come energia idroelettrica.

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