La Polonia non cede agli Usa: Polanski non verrà estradato
Cinema La lunga vicenda giudiziaria del regista di «Rosemary's Baby», al lavoro insieme a Assayas sul suo prossimo film
Cinema La lunga vicenda giudiziaria del regista di «Rosemary's Baby», al lavoro insieme a Assayas sul suo prossimo film
Roman Polanski non verrà estradato negli Stati Uniti se dovesse recarsi in Polonia: è di ieri la decisione della corte suprema polacca, che stabilisce che Polanski è già stato in prigione e dunque ha già pagato per il suo crimine, e che con ogni probabilità non riceverebbe un giusto processo negli Stati Uniti.
La vicenda giudiziaria di Polanski si trascina dal 1977, quando si dichiarò colpevole di aver avuto un rapporto sessuale con una ragazza minorenne che lo aveva accusato di stupro – la tredicenne Samantha Gailey – e fuggì dagli Stati Uniti per timore che il giudice Laurence Rittenband lo condannasse a 50 anni di prigione.
Molti anni dopo, nel 2009, l’attenzione sul caso giudiziario si è riaccesa quando il regista è stato arrestato in Svizzera – dove vive – su richiesta delle autorità statunitensi. Già l’anno dopo una corte svizzera ha però rigettato la richiesta di estradizione negli Usa, e ha rilasciato Polanski dagli arresti domiciliari.
La stessa richiesta di estradizione era però stata fatta anche alla Polonia, il paese in cui il regista è cresciuto e che visita spesso. Anche in quel caso la faccenda sembrava conclusa: nel novembre del 2015 il giudice Dariusz Mazur aveva stabilito che far processare Polanski negli Stati Uniti sarebbe stato illegittimo.
Il caso è stato però portato davanti alla corte suprema dal ministro della giustizia Zbigniew Ziobro, convinto che il regista andasse punito e che in tutti questi anni fosse stato ingiustamente protetto dal suo status di celebrità. Il verdetto della corte suprema di ieri ha però rigettato questa richiesta, confermando la decisione di Mazur.
Tuttavia, a causa del «ricorso» di Ziobro, Polanski ha abbandonato il progetto di un film a cui stava lavorando, basato sull’«affaire» Dreyfuss.
Al momento invece il regista di Rosemary’s Baby sta per iniziare le riprese di un nuovo film in collaborazione con Olivier Assayas, autore della sceneggiatura: D’après une histoire vraie, tratto dal libro omonimo del 2015 di Delphine de Vigan (edito in Italia da Mondadori), la storia di un’autrice travolta dal successo di un suo romanzo e sotto pressione per il suo progetto futuro, che intreccia una profonda amicizia con una sua ammiratrice che, scoprirà, nasconde un segreto. Le protagoniste saranno interpretate da Emmanuel Seigner (già nel film precedente di Polanski, Venere in pelliccia) e da Eva Green.
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