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La Piana fiorentina si ribella all’aeroporto intercontinentale

La Piana fiorentina si ribella all’aeroporto intercontinentaleUna manifestante in corteo

Sviluppo insostenibile Partecipata manifestazione contro il raddoppio del Vespucci, in corteo anche i gonfaloni e i sindaci di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio e Carmignano. Fausto Ferruzza, Legambiente: "Coltiviamo la speranza d’invertire la rotta, riparando, risarcendo, riqualificando l’area più antropizzata e inquinata della Toscana".

Pubblicato circa un anno faEdizione del 1 ottobre 2023

Alla partenza del corteo, subito dietro lo striscione “Basta aeroporti in città! No al nuovo aeroporto e l’attuale non è più sostenibile dalle popolazioni”, ci sono i gonfaloni e i sindaci di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio e Carmignano. La Piana fiorentina insomma, che risponde anche istituzionalmente all’appello lanciato da una trentina di associazioni, da Legambiente ai Fridays for Future di Firenze e Prato, per ribadire la netta contrarietà al progetto della trimurti Nardella-Renzi-Giani di raddoppiare l’aeroporto Vespucci di Peretola con una nuova pista allungata a 2.200 metri orientata appunto verso la Piana e Prato, città dove anche il Pd locale ha confermato la sua opposizione.
Per superare la decisione del Tar prima e del Consiglio di Stato poi di bocciare il progetto del raddoppio aeroportuale, anche grazie a un corposo e accurato ricorso dell’Università di Firenze in difesa del Polo scientifico di Sesto Fiorentino che si troverebbe di fatto gli aerei in casa, la società privatizzata Toscana Aeroporti guidata da Marco Carrai ha presentato un nuovo masterplan, sul quale è in corso la procedura ministeriale di Valutazione di impatto ambientale e strategica.
“Il nuovo masterplan è sostanzialmente identico al precedente – ribattono i tanti oppositori del progetto, fra i quali non a caso c’è la Flc Cgil dell’ateneo – e questa manifestazione vuole anche ridurre drasticamente i voli dell’attuale aeroporto, imponendo il rispetto delle prescrizioni che non sono mai state rispettate”. Comprese quelle sui voli notturni, più che raddoppiati nel post pandemia.
L’opposizione dei municipi della Piana non riguarda soltanto i sindaci sestesi e campigiani, entrambi di Sinistra italiana, ma anche quelli dem di Calenzano e Carmignano, il cui primo cittadino Edoardo Prestanti osserva: “Da amministratore, credo esistano due tipi di opere pubbliche: quelle sbagliate che guardano ad una società novecentesca, e dove i profitti e gli interessi sono per pochi, come l’idea dell’ampliamento dell’aeroporto, e quelle che invece guardano all’ecosistema metropolitano, che nel ventunesimo secolo è la condizione necessaria di ogni tipo di sviluppo”.
“Noi coltiviamo la speranza d’invertire la rotta, riparando, risarcendo, riqualificando l’area più antropizzata e inquinata della regione”, spiega a sua volta Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana. Una realtà sotto gli occhi di tutti, che ha portato ad istituire anni fa il Parco agricolo della Piana, inserito nel piano d’indirizzo territoriale e con valenza di piano paesaggistico della Regione. Un Parco che i sindaci in corteo chiedono di sviluppare e difendere, con la recentissima firma di un “patto di ecosistema metropolitano” che lo pone come elemento ordinatore delle scelte urbanistiche.
Il corteo si è via via ingrossato attraversando i quartieri di Brozzi, Quaracchi e Peretola, fino a contare duemila partecipanti una volta arrivato davanti al Vespucci. “Una giusta protesta contro un’idea anacronistica di nuovi aeroporti come indicatori di sviluppo – ha tirato le somme Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune – il territorio cresce con il Parco della piana, lo sviluppo del Polo Scientifico e una mobilità costruita dando centralità alla mobilità necessaria per la maggioranza delle persone, che integra le infrastrutture esistenti e contrasta i cambiamenti climatici”.

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