Avrebbe dovuto fare il giro del mondo per raccontare a tutti le gesta del suo nuovo disco, Suddenly. Anche una data in Italia, al Summer Fest di Roma. Tutto rimandato, si spera. Ci rimane però la musica, pubblicata su un disco uscito proprio a ridosso della pandemia, che arriva dopo ben cinque anni dal precedente Our Love che aveva fatto gridare al miracolo. Suddenly è un po’ meno, però ha un certo fascino. Caribou è il moniker dietro al quale si nasconde il canadese Dan Snaith, uno dei più apprezzati in ambito folktronica.

AMBIENTE che frequenta con grande disinvoltura, riuscendo ancora una volta ad alternare canzoni pop e folk con sperimentazioni in ambito elettronico. Sister è una ballata, lui come sempre canta in falsetto e riesce a essere intimista, pare sia un disco di un cantautore ad ascoltarla senza sapere chi sia l’autore. Poi però tutto cambia, la grafia si fa meno tradizionale, spuntano segni evidenti di un trip hop d’annata in Home e l’hip hop che si mescola con il pianismo in Sunny’s Time. Tutte idee che si possono rintracciare nei suoi cinque album precedenti, anche nei lavori ancor più vecchi, quando si presentava col nome di Manitoba. Pochi strumenti, atmosfere rarefatte, è sempre la voce a canalizzare le sue scelte, Caribou è consapevole di non essere un virtuoso del canto ma è proprio lì a sua forza. Non ha paura di sbagliare.

SCRIVERE canzoni è ancora un processo spontaneo per lui. Non è uno che fa vita notturna, non va ai concerti, non frequenta locali. E negli ultimi cinque anni si è occupato della sua famiglia e della figlia. La buona musica riaffiora di tanto in tanto dal passato. Lo si indovina da alcuni richiami al soul, per esempio. In totale disaccordo sul marketing aggressivo che ha ridotto la musica a un bene di consumo e niente più, schivo alle regole, persino alle buone maniere, Snaith, che in vita ha fatto il matematico, è un fine ricercatore anche. Insomma, nei suoi lavori, e in Suddenly anche, cerca e ricerca, dai synth al soul e giù per altre strade. Invitando sempre a una certa introspezione che piace e convince.