«L’epicentro dello scontro è l’Europa, teatro di ingerenze politiche e ricatti economici, ma il fronte si estende dall’Estremo Oriente al Golfo Persico». L’orizzonte cui guarda è necessariamente globale, ma non è forse un caso se nell’anno che segna il trentennale della caduta del Muro di Berlino, Maurizio Molinari torna a guardare al Vecchio continente come allo scenario prioritario nel quale sta prendendo corpo quella che non esita a definire come la «seconda guerra fredda». IN Assedio all’Occidente. Leader, strategie e pericoli della seconda guerra fredda (La nave di Teseo, pp. 238, euro 18), Molinari prosegue l’indagine iniziata lo scorso anno...