La normalità della bava alla bocca universale
Sicurezza Sono anni che politica, mercato e tecnologia ci preparano al rancore e alla delusione. Adesso abbiamo un governo che li cavalca, e si serve di queste triste passioni per isolarci e sbaragliarci. E la gente lo acclama perché finalmente può dare sfogo ai falsi sentimenti che le schiumano in bocca, quei falsi sentimenti che la TV insegna pazientemente da alcuni decenni
Sicurezza Sono anni che politica, mercato e tecnologia ci preparano al rancore e alla delusione. Adesso abbiamo un governo che li cavalca, e si serve di queste triste passioni per isolarci e sbaragliarci. E la gente lo acclama perché finalmente può dare sfogo ai falsi sentimenti che le schiumano in bocca, quei falsi sentimenti che la TV insegna pazientemente da alcuni decenni
Il Governo attuale parla molto di sicurezza, a cui ha dedicato un Decreto, come se la sicurezza si potesse ottenere per decreto. In realtà c’è una sola cosa che produce sicurezza, ed è la benevolenza. Solo una rete di benevolenza assicura che, qualunque sventura si presenti, nessuno infierirà, anzi qualcuno verrà in aiuto: è la rete del buon vicinato, che ci dà il piacere di girare per le strade, d’incontrare lo sguardo della gente, di scambiare due parole in treno. È la normalità della vita sociale.
Perciò un buon governo dovrebbe adoperarsi per incoraggiare la benevolenza reciproca, che lo aiuterebbe a governare e si rivolgerebbe anche a lui. Invece il governo attuale, per chissà quale calcolo, lavora assiduamente a produrre malevolenza (la quale non è reciproca, ma sempre diretta dagli uni verso gli altri, e dagli altri verso altri ancora…), e quindi un’insicurezza crescente, man mano che nuove fasce di popolazione sono raggiunte dai malefici raggi.
Basta vederne gli effetti: l’odio crescente, la violenza diffusa, la paura, la diffidenza, gli sguardi in cagnesco, gl’insulti.. In due giorni sono stata vandalizzata e insultata da anonimi diversi. Solo a New York, negli anni del Vietnam, ho incontrato una violenza così gratuita, questa bava alla bocca universale. E a tenere vivi furore e paura è una politica sistematica del livore, che spara su tutto quel che si muove.
La nuova legge sulla legittima difesa induce ladri disarmati ad armarsi. La solidarietà con la Curva Nord spinge a munirsi di catene e bastoni. I check-point con mitragliatrice intorno ai Fori trasformano una bellissima passeggiata nell’attraversamento della striscia di Gaza. Sulle strade si riversa un popolo di migranti a caccia di espedienti per sopravvivere.
E per mettere nuova carne sotto ai denti, la nuova legge sulla caccia riattiva le deroghe a uccidere piccoli uccelli protetti. Quanto a esibire gongolando un prigioniero, il messaggio è chiaro: Non mi sfuggirete! Vi sto addosso! Tutti sono spinti, così, al terrore e alla vendetta, come in una Gotham City, dove al posto di Batman si presenti in volo Joker col suo malevolo ghigno. Un’onda immensa di malevolenza si è riversata sulle nostre piazze, nelle nostre case, in ogni anfratto della nostra vita.
E perché? Il governo è impazzito? Che cosa lo muove? Perché ‘vuole il male’?
Sono anni che filosofi (da Baumann a Bodei) e psicanalisti (da Dolto a Benasayag e Schmit) rivelano il progresso che le ‘passioni tristi’ (come le chiama Spinoza) – odio, rabbia, gelosia, invidia, paura, rancore.. – stanno facendo nella nostra società e nel nostro intimo.
Sono anni che politica, mercato e tecnologia ci preparano al rancore e alla delusione. Adesso abbiamo un governo che li cavalca, e si serve di queste triste passioni per isolarci e sbaragliarci. E la gente lo acclama perché finalmente può dare sfogo ai falsi sentimenti che le schiumano in bocca, quei falsi sentimenti che la TV insegna pazientemente da alcuni decenni.
Se vogliamo rovesciare questa putrida corrente, non bisogna inseguirla, ma invaderla di acque fresche, cioè di comportamenti paralleli, benevoli ed efficaci, che ridiano il gusto della quotidianità senza emergenza, della comunità senza nemici, della conoscenza reciproca senza diffidenza, di una vita senza odio e senza paura, la vita del ‘buon governo’.
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