Lo scultore italiano Francesco Somaini (1926-2005) è stato protagonista di un’importante stagione del dibattito internazionale inerente il possibile ruolo dell’arte nella definizione e fruizione della città contemporanea. Immaginata, a partire dagli anni sessanta, come una moderna metropoli dall’anima futuribile e utopica entro cui – osserverà Giulio Carlo Argan – «il compito dell’artista non è di costruire o ricostruire la città, ma di interpretarla, renderla significante». Una simile visione scaturisce dalle vicende professionali e personali di Somaini, che nel decennio a cavallo tra il 1967 e il 1976 ha occasione di frequentare ripetutamente New York e i protagonisti della sua scena...