Nel 1977, un gruppo di militanti (comunisti) del Circolo Culturale Gramsci attivo nel quartiere Stadera, a Milano, sottolineava nella relazione sull’analisi delle condizioni di vita dei residenti. «Dai dati sulla popolazione emerge l’immagine di un quartiere in declino, economicamente, socialmente e culturalmente depresso, un quartiere di pensionati con forti connotazioni operaie ma anche con nuclei consistenti di marginalità e povertà, un quartiere segnato dalle scelte classiste e antipopolari… Un ghetto periferico dove sono stati confinati immigrati dal sud e scarsamente integrati». Concludevano con un monito che risuona tuttora: «Modificare questa immagine di squallore e di povertà incidendo sulla realtà socioeconomica...