Visioni

La mutazione cantautorale di The Andre

La mutazione cantautorale di The AndreThe Andrde

Musica Dalla trap alla canzone la trasformazione dell'artista nel suo recente Ep

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 9 luglio 2021

La trasformazione è completa. The Andre è finalmente un cantautore. Basta cover, basta imitazioni. Dopo aver pubblicato il primo disco THEMAGOGIA – Tradurre, tradire, trappare, nel 2019, che, con grande sorpresa di pubblico e fan, conteneva una sola cover è poi arrivato, a cavallo con il 2020 il “senza accento tour”. Un paio di passaggi simbolici che hanno permesso al giovane artista senza volto (chissà per quanto tempo ancora) di sganciarsi piano piano dal fenomeno social che l’ha portato alla ribalta. De Andrè resta un riferimento culturale, ma da cui, piano piano, si sta allontanando, in primis musicalmente. La trap, dopo averla tradotta e resa decodificabile ai più alienando i testi dall’autotune e dai suoni contemporanei che tanto piacciono ai giovani, ma che tanto rendevano difficoltoso l’ascolto ai più anziani, è lasciata definitivamente ai suoi interpreti.

 

THE ANDRE ha pubblicato i primi di maggioi un Ep, intitolato Evoluzione. Quattro tracce. Tra esse c’è anche Captatio Benevolentiae, il singolo uscito nel marzo 2020. Una sorta di manifesto della trasformazione che faceva, infatti, intuire la direzione decisa dall’artista e della sua necessità di farsi strada autonomamente dentro la produzione musicale del nostro paese, sganciandosi da pensanti e limitanti barriere. Anche la sua voce è cambiata, De Andrè, anche in questo caso resta presente, si intuisce che l’artista autodidatta ha imparato a suonare e cantare imitando l’autore genovese, ma ora la sua voce è meno chiaramente un tributo e assume dei canoni di unicità. La musica e gli arrangiamenti sono rivoluzionari per l’artista come lui stesso racconta: “L’EP è il primo volume di una serie di canzoni che meditano sul tema dell’evoluzione. Da un lato, l’evoluzione artistica dello scrivente, che da imitatore si fa cantante e poi cantautore. Infine, l’evoluzione musicale delle canzoni, che da arrangiamenti minimali chitarra e voce si fanno pezzi più costruiti ed elaborati, che spaziano fra generi diversi”.

 

L’IRONIA diventa il tratto determinante di The Andre, esattamente come accade nei divertenti e coinvolgenti live. Scimmie, Boccaccio, e Dostoevskij sono le tre canzoni che vanno a riempire e chiudere il nuovo lavoro. Un disco intimo, che racconta le difficoltà di chi giocando con YouTube è diventato un fenomeno mediatico così da riuscire a fare tour e pubblicare dischi, come lui stesso racconta nel suo romanzo autobiografico Io è un Altro, ma allo stesso tempo si è sentito intrappolato e ha deciso di rompere i sicuri confini di un probabile successo e mettersi in proprio. Viaggiando nell’ignoto. L’impegno sociale e politico dell’artista resta presente, Scimmie, in particolare, racconta della decadente generazione di cui l’artista si sente, impotentemente, parte “Meglio stare sul divano/Squagliarsi brano a brano/Bisogna criticare il potere/Ma non bisogna farlo con troppa convinzione/Sennò si rischia di venir presi sul serio/E poi chi ha voglia di farla la rivoluzione?”

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