Visioni

La musica tradizionale e l’arte dell’incontro

La musica tradizionale e l’arte dell’incontro

Eventi Ritorna in presenza - dal 27 al 30 luglio - il Premio Nazionale Città di Loano

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 24 luglio 2021

La musica è incontro, socialità, mediazione, percorso di crescita individuale e collettivo, notoriamente. La musica folk, e tutte quelle musiche che attingono dal prezioso serbatoio della trasmissione diretta di generazione in generazione, lo è a maggior ragione. E per questo che il ritorno “dal vivo” del Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale, in programma nella cittadina del savonese tra il 27 e il 30 luglio è un evento vero. Perché il principale riconoscimento italiano al folk è il contrario di un approccio regressivo e “tradizionalista”: è sguardo dal presente sul futuro, non rimpianto di un’età aurea mai esistita. Ancor più vero, con il titolo che struttura tutta la rassegna e i premi di quest’annoi: Sguardo a Sud. A dimostrare che la Liguria ha sempre avuto una proiezione verso il meridione, il Mediterraneo profondo. Tutto in tema, dunque, a partire dalla presentazione, il 29, del nuovo splendido progetto A Sud di Bella Ciao, che riunisce una vera formazione “all star” del folk revival italiano: Riccardo Tesi, Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Alessio Lega, Gigi Biolcati, Claudio Carboni, Maurizio Geri, ospite dalla Sicilia Mario Incudine. Spettacolo (e relativo disco in uscita, frutto di crowdfunding) vanno a ricollegarsi a Ci ragiono e ci canto, 1966, diretto da Dario Fo, in cui per la prima volta andò sui palchi il folk del Sud. Racconta Tesi: “È un filo rosso che parte dallo spettacolo storico Bella Ciao, del ’64, e passa attraverso i temi dell’amore, del lavoro e della rivolta dal punto di vista del Meridione.

RITMI INCALZANTI del Sud, melodie figlie del Mediterraneo, la poesia più lirica dei canti d’amore, quella cruda della rivolta. Ancora una volta un guardare al passato per capire il presente ed avere indizi di futuro. I classici sono tali perché si reinventano, non per lo loro supposta staticità”. Il disco che s’è aggiudicato il premio è Manzamà del visionario duo siciliano dei Fratelli Mancuso: ha fatto in tempo a dare una mano anche Battiato. In concerto il 27, e si recupera anche la mancata premiazione del premio dello scorso anno: Lucilla Galeazzi con Donna, voja e fronna, il 29. Premio come operatrice culturale a Laura Parodi, 30 luglio, vocalist, ricercatrice e motore del Gruppo Spontaneo Trallalero genovese. Il 28 sul palco presentazione del progetto dei Cabit Serenin: la musica del Nord italiano incontra quella turca sulle sponde del Mar Nero. Il Premio Loano riconosce anche le nuovissime realtà del folk progressivo: premio al cantautore abruzzese Setak il 27, e il 30 a Linguamadre, con Elsa Martin, Duo Bottasso, Davide Ambrogio: straordinaria ricognizione sul “canzoniere” di Pier Paolo Pasolini. Programma completo su www.premioloano.it. g.fe.

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