Due cappelli a punta, foto in bianco e nero che sbucano dalla copertina del disco, e un titolo – Still smiling (sto sorridendo) – che quasi si scontra con il clima maestoso di musica industrial, elettronica minimale e improvvisi squarci di pura quiete. Contrasti e mutamenti per un lavoro dal doppio nome in ditta – come si diceva una volta – a firma Theo Teardo e Blixa Bargeld, decisamente fra le cose più belle e intriganti uscite negli ultimi tempi.

Theo è partito dal punk con i Meathead e approdato al cinema con una sequenza di colonne sonore prestigiose, da La ragazza del lago di Molaioli, passando a Quo Vadis, baby?di Salvatores approdando a Diaz di Daniele Vicari. Blixa Bargeld fra i settanta e gli ottanta con i Einsturzende Neubauten ha scritto uno dei capitoli più importanti della scena industrial europea transitando poi per l’esperienza nei Bad Seeds di Nick Cave. I due si conoscono da tempo e si frequentano assiduamente; spesso Teho è da Blixa che scambia le visite con l’amico pordenonese sull’asse Berlino-Roma. Di fatto questo album in coppia è il primo, in realtà insieme hanno costruito già il progetto teatrale Injuria della Compagnia Raffaello Sanzio di Romeo Castellucci nel 2009, e poi la voce di Blixa ha accompagnato il tema di Una vita tranquilla, ripreso nel nuovo cd.

Un album cantato in tedesco, italiano e inglese: «Mi è sembrato giusto scrivere – spiega Blixa in diretta Skype da Berlino sul computer dalla casa/studio romana di Teho – in tre lingue diverse anche per rispetto verso il pubblico trasversale. Ma non è la prima volta che lo faccio, ho cominciato nel 1993 ad utilizzare questo escamotage di scrivere in più idiomi. Una modalità che mi è sempre piaciuto esplorare». E a proposito, c’è un titolo in italiano Defenestrazioni, in cui Blixa si è preso un originale sfizio, prendere in giro giornalisti o chiunque continui a fargli domande sul suo passato musicale con Nick Cave, sugli anni 80: «Sono tantissimi, basta andare su Google alert e ti trovi nominato in mille contesti. Io ho voluto scherzare e ci ho costruito una canzone».

Theo è preso tra mille progetti, anche se al momento ha rifiutato molte proposte per il cinema: «Praticamente si sono fatti vivi tutti, ma io compongo se credo completamente nell’idea che sta dietro al film». Diaz, per il quale ha ricevuto anche un David di Donatello per la musica, è stato un pugno allo stomaco, inevitabile parlare di quanto sta accadendo in Italia dal punto di vista politico e sociale: «E come se Diaz fosse stato una sorta di prologo di un film orribile di cui ora non farei più la musica. Eppure quanto è accaduto, quanto sta accadendo, non mi ha sorpreso era forse prevedibile. Meriterebbe un silenzio di sdegno. La gente è frustrata perché è come se gli fosse stato sottratta una fetta di futuro».

Un paese da cui tutti scappano, lo conferma «on line» Blixa. «A Berlino sono tantissimi i giovani che stanno arrivando, un flusso costante di gente che se ne va dall’Italia». Meglio tornare alla musica e ai testi, tutti di Blixa, molti ispirati dai soggiorni nel nostro paese. Come up and see me, ad esempio, è stata composta all’Esquilino osservando la città eterna dai tetti: «Ma quando parlo dei ragazzini che entrano dalle finestre – ride – , il riferimento è a un furto subito da Theo!». Dopo le tre date italiane a Roma, Milano e Bologna, a giugno il duo sarà di nuovo sul palco ospiti di un festival di Solliera. Il tour avrà più avanti un appendice europea legata al lancio del disco che uscirà il 28 giugno in diversi paesi fra cui la Germania, e in una fase successiva in Inghilterra.