La mappa della montagna dei nomi
Oggi vorrei riguardare insieme la mappa del nome e per ogni tipologia di nome fare trovare degli esempi…
«L’inizio della mappa spiega che il nome può essere di Cosa, di Animale o di Persona. Di cosa come Orologio, Casa, Prato. Di animale come Cavallo, Giraffa, Elefante. Di persona come Bambini, Pompiere, Maestra». «Però anche Proprio o Comune. I comuni sono quelli che iniziano con la lettera piccola, i propri invece con la lettera maiuscola. Tipo un bambino che si chiama Giovanni: Giovanni è il nome Proprio e infatti va scritto con la lettera maiuscola all’inizio, mentre Bambino è il nome comune». «Poi bisogna dire se è un nome Concreto, cioè che si può toccare, come Sasso, per esempio, perché un sasso si può toccare, è un nome di cosa che si può toccare. E invece Fantasia che è un nome Astratto che non si può toccare». «Dopo ci sono i nomi Derivati come Scarpa oppure Scarpiera che è il nome Derivato da scarpa. Che poi Scarpa è il nome Primitivo, cioè che non deriva da nessun altro nome, come Acqua, Bambino, Computer, Libro, Cane, eccetera». «I nomi dicono che cosa è, di cosa si parla, perciò sono così importanti e così numerosi. Sono i nomi di tutte le cose che si vedono o si sentono, che si immaginano, tutti». «Portachiavi è un nome Composto perché è formato da due parole unite tra loro. Per esempio, Portachiavi è Porta più Chiavi, due parole. Oppure Cantastorie: Canta più Storie. Oppure Portapacchi: Porta più Pacchi. A me i nomi composti sono quelli che piacciono di più perché sono due in uno, sono doppi».
«Se dico Arte è un nome Astratto, invece Artista è un nome Concreto di persona». «A me piacciono anche i nomi derivati». «Ah, non abbiamo detto che i nomi possono essere Singolari, quando è uno solo, tipo un Albero, è singolare, è solo uno. Invece Alberi è plurale perché ci sono molti Alberi». «A me invece quelli che piacciono di più sono i nomi Alterati. Prendiamo la parla Cane, tu puoi trasformarla in quattro modi diversi: Cagnolino che è il Diminutivo perché è come se lui è più piccolo; Cagnone invece è un cane molto grande. Poi se è cattivo puoi dire un Cagnaccio e questo vuol dire che è Dispregiativo. Invece Cagnetto si dice che è Vezzeggiativo perché è un cane carino». «I nomi Alterati assomigliano un po’ a quelli Derivati e io delle volte mi sbaglio a fare l’analisi grammaticale giusta». «Oppure Strega: puoi dire Streghina, Stregona, Streghetta, Stregaccia. O Gatto: Gattino, Gattone, Gattuccio, Gattaccio. Oppure Casa: Casina, Casona, Casetta, Casuccia». «Ah, non abbiamo detto i nomi Collettivi: sono quelli come Gregge, Bosco, Flotta, Sciame, cioè quelli che anche al Singolare sono composti da tanti, da un gruppo». «Il Bosco è un groppo di Alberi. La Biblioteca è un gruppo di Libri. La Squadra un gruppo di giocatori della stessa squadra. Lo Sciame una nuvola di Api». «A me piace…. A me quelli che piacciono di più…. A me quelli che piacciono di più sono gli Alterati ma anche i Collettivi perché sono i più strani, i più divertenti». «A me invece i Nomi non piacciono molto, piacciono di più gli Aggettivi e i Verbi». «Mazzo vuol dire che hai un mazzo di margherite, per esempio, uno solo, però anche se è solo un mazzo, in un mazzo ci sono tante margherite, in quel mazzo. Perciò è un nome Collettivo. Però può essere anche Plurale, non solo Singolare: se dici Mazzi sono tanti gruppi di Margherite insieme ma ognuna ha il suo Mazzo».
Benissimo, siete stati chiari. Ora proviamo ad analizzare un nome da cima a fondo. Sempre seguendo lo schema della montagna dei nomi…. Per esempio, diciamo: Ragazzino….
«Allora, ragazzino è un nome Comune. Concreto. Di Persona. Un nome Alterato Diminutivo perché deriva da Ragazzo. Sì, insomma, è un Ragazzo ma sembra più piccolo.Anzi, è più piccolo, perché col Diminutivo tu diminuisci, rimpicciolisci il nome di cosa, persona o anomale» «E’ un nome Concreto, Ragazzino, perché lo puoi toccare. Poi è anche maschile di Genere perché si dice il Ragazzino, non la Ragazzino. Poi è un nome singolare, cioè è solo uno, non sono tanti Ragazzini, altrimenti scrivevi Ragazzini, appunto, non scrivevi Ragazzino».
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