Potremmo chiamarla «la maledizione di Paolo Savona». Stava per far saltare la formazione del nuovo governo, su cui ora pesa la sua iscrizione nel registro degli indagati alla procura di Campobasso, per «usura bancaria». Sul piano simbolico una tegola non tanto leggera, viste le campagne sulle banche degli anni scorsi di entrambi i partner di governo. Come leggère non sono state neppure le sue recenti uscite pubbliche, quella sul «cigno nero» (prepararsi all’eventualità di un’uscita dall’euro), che ha sollevato un vespaio di critiche e le reazioni stizzite del leader pentastellato e del ministro dell’economia, e soprattutto quella, più indecifrabile, sugli...