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La lunga mano degli ultras ferma il derby Salernitana Nocerina

La lunga mano degli ultras ferma il derby Salernitana NocerinaSalernitana Nocerina

Curve pericolose Tiepide reazioni da Federcalcio, Lega Pro e Assocalciatori

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 12 novembre 2013

Ormai è il derby dello scandalo. Un trend topic da analizzare al bar o in Rete. Ma a Salerno, per la gara tra padroni di casa e Nocerina (Lega Pro 1/B) sospesa dopo poco più di 20 minuti con gli ospiti rimasti in sei sul terreno di gioco, si è andati oltre la vergogna. Gara boicottata dai calciatori per volere degli ultras nocerini. Il prefetto di Salerno aveva stabilito che non potevano seguire la loro squadra allo stadio Arechi. Motivi di ordine pubblico, per i pessimi rapporti tra le due tifoserie. Al tifo organizzato non andava giù. Serviva un «gesto eclatante» come hanno detto in un comunicato (perché gli ultras nocerini, come quelli milanisti, interisti, juventini e altri, si esprimono attraverso dettagliati comunicati).

Prima, le minacce ai calciatori, nel ritiro della squadra a Mercato San Severino, pochi chilometri da Nocera: «Questa partita non si deve giocare. O ci siamo noi, o non ci siete neppure voi. Se giocate, vi ammazziamo». Con pugni contro il bus della squadra. Poi, una volta che il prefetto di Salerno, Antonio de Jesu, decideva di far disputare la gara – partita con 30 minuti di ritardo -, ecco il copione di riserva. I calciatori della Nocerina (che non volevano giocare) in campo con la maglietta pro ultras «Rispetto per Nocera». Tre sostituzioni al secondo minuto di gioco.

E cinque atleti che nei minuti successivi simulavano infortuni, uscendo dal campo. Squadra con sei uomini, stop alla partita. Solo il primo atto di una farsa che non faceva ridere. Nel dopo gara i dirigenti nocerini prendevano le distanze dall’iniziativa dei calciatori, per poi dimettersi, domenica sera. Dimissioni ieri respinte dalla proprietà. Qualche ora prima, gli ultras nocerini tornavano a casa festeggiando il «trofeo» vinto. Per poi vergare il comunicato in cui si leggeva di un gesto «che facesse parlare l’Italia intera e che scuotesse il sistema».

I festeggiamenti a Nocera saltavano per un temporale. Solo due gocce d’acqua rispetto al successivo tam tam mediatico. Fascicolo contro ignoti per violenza aggravata: la Digos identificava circa 30 ultras, 20 raggiunti dal Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive). In attesa delle decisioni del giudice sportivo. Con la Nocerina che rischia l’illecito (art.7 del Codice di giustizia sportiva, possibile esclusione dalla Lega Pro, anche dal torneo in corso), mentre per i calciatori potrebbero esserci due anni di squalifica. Ecco in fila le reazioni: il presidente del Coni, Giovanni Malagò puntava il dito contro il calendario stilato dalla Lega Pro, che non avrebbe tenuto conto delle «pendenze» storiche tra le due tifoserie. Stesso pensiero per il patron della Salernitana, Claudio Lotito, che pescava dal mazzo addirittura la questione palestinese: «C’è una atavica rivalità tra le squadre, è come se si facesse disputare una partita tra israeliani e palestinesi. Se avessimo evitato la disputa di queste partite avremmo evitato questo problema».

Il direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, si difendeva ricordando che, per motivi economici, è difficile evitare i derby in Lega Pro. Anche se l’inimicizia tra i tifosi della Nocerina, della Paganese (Pagani è poche centinaia di metri da Nocera) e della Salernitana nota. L’anno scorso, per esempio, il doppio confronto fra i club di Nocera e Pagani fu giocato a porte chiuse. Insomma, solito scaricabarile sulle responsabilità di una domenica folle.

Hanno perso tutti. Federcalcio, Lega Pro, anche l’associazione italiana calciatori, che non condanna i suoi tesserati, vittime e carnefici del calcio. Che non restavano negli spogliatoi ma indossavano maglie pro ultras, fingendo infortuni. Falsando partite, campionati. A Nocera come a Genova, mesi fa: genoani che si sfilavano la maglia sullo 0-4 contro il Siena per volere degli ultras. O come per il derby di Roma 2004: stop per volere di tifosi e calciatori nonostante il questore della Capitale avesse garantito che non c’era alcun bambino sotto una volante della Polizia. E, per non farci mancare nulla, sono in arrivo novità dal calcioscommesse. Tra un mese la procura di Cremona pubblica il calendario del maxi incidente probatorio con 200 persone interessate (indagati, parti interessate e lese). Fari sul mister X che vendeva gare di serie A per 600 mila euro.

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