ExtraTerrestre

La lubrificazione come meccanica di base

Sempre lungo la linea del back to basics rivolto a chi utilizza la bici in città e vuole dare una ripassata, vorrei parlare di lubrificazione e di pochi altri principi […]

Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 aprile 2023

Sempre lungo la linea del back to basics rivolto a chi utilizza la bici in città e vuole dare una ripassata, vorrei parlare di lubrificazione e di pochi altri principi generali: il primo tra questi è ricordare sempre che quella della bicicletta è una meccanica semplice. Sono tre gli elementi in movimento mentre la bici percorre la strada: gli assi del mozzo e quello del movimento centrale; un quarto non ha un andamento rotatorio ma ugualmente si muove, e si tratta delle maglie della catena. Lubrificare questi elementi è importante: un attrito tendente a zero significa meno fatica nell’avanzamento. In commercio ci sono diversi lubrificanti anche specializzati per effetto molto efficienti ma abbastanza costosi.

Io li uso perché privilegio allontanare l’attrito, ma per lavori di base e con poca spesa la combinazione migliore è aggiungere un po’ d’olio minerale alla benzina. Bisognerebbe evitare il gasolio: contiene paraffina che s’impasta magnificamente con le polveri sottili di cui le nostre città sono piene. In diversi lo usano ma bisogna ripetere periodicamente l’operazione di ripulitura e lubrificazione. Benzina e olio insieme hanno un effetto sia ripulente sia lubrificante, l’evaporazione della benzina lascia un sottile velo d’olio minerale penetrato nei meccanismi grazie al solvente benzina e meno soggetto della paraffina a raccogliere rumenta. La mistura si passa con un pennello, avendo cura di non toccare i meccanismi frenanti. Una volta finita l’operazione è bene passare leggermente un panno, soprattutto sulla catena, per evitare gli eccessi di lubrificante che possono andare qui e lì mentre si pedala.

Inutile dire che il costo è irrisorio, e inoltre offre anche a noi la soddisfazione di recarci dal benzinaio almeno una volta l’anno come se fossimo italiani standard. Un altro elemento mobile sono i fili dei freni e in genere il sistema frenante: per i fili, senza doverli smontare, si possono usare i tanti spray sbloccanti in commercio, che invece non vanno usati su mozzi e catena perché tendono a seccare: si spruzza dentro le guaine del filo e si agisce sulle leve per far entrare meglio lo spray. Lubrificare con attenzione le parti mobili di freni per non mandare lubrificante sui pattini dei freni o sui cerchi, cosa che vanificherebbe la frenata. Magari non ci crederete ma c’è gente che pensa di lubrificare i dischi dei freni per farli scorrere meglio.

In un ambiente ideale mentre una bici è in marcia l’unico suono che viene prodotto è il fruscio dei copertoncini sul fondo stradale: ogni altro rumore va eliminato per ottenere il massimo del piacere nell’andare. In questi casi il principio generale è prima ascoltare, poi immaginare l’origine, quindi osservare la parte da cui si stima provenga il rumore. L’osservazione delle parti della bici è fondamentale per individuare il problema. Se non lo si vede sarà meglio mettere sottosopra la bici poggiandola in terra con sellino e manubrio e osservare da vicino.

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