La loro stupidità è la mia, e ne muoio
Bouvard et Pécuchet di Gustave Flaubert, adattamento e messa in scena di Jérôme Deschamps, 2016, Théâtre National Populaire, foto Pascal Victor / Armelle et Marc Enguerand
Alias Domenica

La loro stupidità è la mia, e ne muoio

Ottocento francese La «bêtise» è chiave di lettura di tutta l’opera di Flaubert: «Bouvard e Pécuchet» nella storica traduzione di Gina Martini, per Quodlibet
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 9 settembre 2018
«Medito una cosa in cui sfogherò la mia collera. Sì, mi libererò infine di ciò che mi soffoca. Vomiterò sui contemporanei il disgusto che essi mi ispirano, dovessi spaccarmi il petto. Sarà una cosa immensa e violenta». Così scrive Gustave Flaubert alla nipote Caroline in data 5 ottobre 1872. Il progetto a cui si riferiva era quello del suo ultimo romanzo, Bouvard e Pécuchet, rimasto incompiuto e uscito postumo nel 1881, di cui si recupera, riveduta e aggiornata da Martina Cardelli, l’intensa traduzione di Gina Martini, apparsa per Allegranza nel 1944 (Quodlibet, pp. 384, € 15,00). Doveva essere, secondo le...
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