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«Pfizer ritarda ancora», piano vaccini in affanno

«Pfizer ritarda ancora», piano vaccini in affannoIl presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana

La Lombardia ricorre al Tar contro la zona rossa Moratti: «Immunizzazione in base al Pil», ma in regione va in tilt la conta dei positivi

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 19 gennaio 2021

Sono stati 8.824 i nuovi positivi al Covid ieri in Italia su 158.674 test effettuati. Il tasso di positività è stato del 5,6%, le vittime 377. In aumento di 41 unità i pazienti in terapia intensiva, in totale i ricoverati in rianimazione sono 2.544. I pazienti in area medica sono aumentati di 127 unità portando il totale a 22.884. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Sicilia (1.278) seguita da Lombardia (1.189), Emilia Romagna (1.153) e Veneto (998).

Dopo le restrizioni di Natale, i positivi sono calati del 24% nell’ultima settimana. Agostino Miozzo (Cts): «La curva dell’epidemia al momento sembra sotto controllo». In base ai dati dell’Iss, aggiornati a sabato, sono 102.290 gli operatori sanitari contagiati dal Covid in Italia da inizio epidemia, 14.014 nell’ultimo mese. Spingere sulle vaccinazioni è fondamentale. Ieri mattina eravamo ancora i primi in Europa con 1,15 milioni di somministrazioni contro le 1,05 della Germania.

LA CORSA ALL’IMMUNITÀ però sta rallentando per il taglio del 29% della fornitura comunicato venerdì scorso da Pfizer – Biontech. Ieri il viceministro Pierpaolo Sileri ha avvisato: «Anche in base all’arrivo delle dosi si procederà con la vaccinazione prima degli over 80 e poi dei pazienti fragili, come i malati oncologici. Si comincerà probabilmente più avanti rispetto agli inizi di febbraio». Della Pfizer non si fida più nessuno, cambio di programma dell’azienda di nuovo ieri: sono arrivate 103mila dosi delle 397mila previste per questa settimana (dopo il taglio di 165mila), oggi ne arriveranno solo 53.820 e domani le restanti 241mila.

«Un ulteriore incredibile ritardo» il commento del commissario straordinario Arcuri. La settimana prossima l’azienda ha promesso il ritorno ai quantitativi previsti dagli accordi Ue. Anche le consegne sono affidate all’arbitrio del produttore così, ad esempio, in Sardegna arriverà il 50% della fornitura, in Emilia Romagna meno 51%, in Veneto meno 53%, Friuli Venezia Giulia meno 54%, Trentino Alto Adige meno 58%, Puglia meno 38,4%. Mentre Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta avranno la fornitura senza tagli.

IN LOMBARDIA è attesa una consegna decurtata di 25.740 dosi. In regione, dopo un inizio deludente che l’ha tenuta al quartultimo posto, sono state effettuate 184.919 somministrazioni, pari al 78,8%. La neo assessora regionale Letizia Moratti ha scritto al ministro Speranza e ad Arcuri per chiedere che le forniture Pfizer vengano ripartite in base alla densità della popolazione, la maggiore mobilità, al numero di contagi e al contributo che la regione dà al Pil. Ritirando fuori la polemica scatenata a dicembre dall’europarlamentare leghista Angelo Ciocca: «Se si ammala un lombardo, economicamente, vale di più rispetto a un laziale».

E POI C’È IL FRONTE RESTRIZIONI: il Pirellone, con un tasso di positività sopra la media (ieri al 7,2%), è pronto a depositare entro oggi il ricorso al Tar del Lazio contro il dpcm che ha stabilito i nuovi parametri, in base ai quali la Lombardia è finita in zona rossa. «L’Rt è un parametro strutturalmente in ritardo – la posizione del governatore Attilio Fontana -. Occorre rivalutare questi parametri». Mentre la regione scatena l’offensiva contro Roma, un gruppo di sindaci lombardi (Segrate, Cornaredo, Buccinasco, Carpiano) lamentano nell’ultima settimana il rallentamento fino allo stop del portale regionale che dà contro dell’andamento dell’epidemia. Sarebbe impossibile quindi sapere con esattezza i positivi. Fontana ieri ha replicato senza dare spiegazioni: «I dati vengono comunicati in maniera assoluta a tutti. Quello che sappiamo noi lo sanno i sindaci. Non teniamo niente di riservato».

IN EMILIA ROMAGNA arriveranno 25.740 dosi Pfizer, la metà di quelle attese, la vaccinazione degli anziani rischia di slittare a marzo. A Napoli ieri stop alle somministrazioni al centro vaccinale della Mostra d’Oltremare. La Campania subirà un taglio «solo» del 10%, sui 36mila vaccini attesi entro domani, ma la certezza si avrà solo al la consegna. Il Lazio deve fare i conti una decurtazione del 30%: «Questo per noi significa frenare sugli over 80 – ha spiegato l’assessore regionale D’Amato -. Con questa fascia riprenderemo a pieno regime dal primo febbraio». Stasera alle 20 si farà il punto nel vertice governo – regioni.

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